Pochi giorni fa, nel corso di Dimartedì – il programma condotto da Giovanni Floris su La7 – il presidente dell’INPS, Pasquale Tridico, parlando dei lavoratori autonomi che hanno diritto al bonus di 600 euro, ha affermato: «Sono in pratica tutti, cioè circa 5 milioni di persone», aggiungendo che «non c’è un requisito economico per accedere, se non per i lavoratori nel settore del turismo, che dovranno dimostrare di aver lavorato fino al 17 marzo».
Ebbene, in questo decreto a firma di Nunzia Catalfo (Ministro del Lavoro e delle politiche sociali) e Roberto Gualtieri (Ministro dell’economia e delle finanze), si scopre che le modalità di attribuzione dell’indennità «per i lavoratori autonomi e professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria – ad esempio, l’INPGI – l’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani – a valere sul ‘Fondo per il reddito di ultima istanza’», prevedono due requisiti per cui non è propriamente vero che non esista un requisito economico per accedere.
Innanzitutto, l’articolo 2 dice che può accedere chi ha avuto «una comprovata riduzione di almeno il 33 per cento del reddito del primo trimestre 2020, rispetto al reddito del primo trimestre 2019. A tal fine il reddito è individuato secondo il principio di cassa come differenza tra i ricavi e i compensi percepiti e le spese sostenute nell’esercizio dell’attività».
Poi la lettera e, del comma 3 dell’articolo 3 dice: «di aver chiuso la partita IVA, nel periodo compreso tra il 23 febbraio 2020 e il 31 marzo 2020 ovvero di aver subito una riduzione di almeno il 33 per cento del reddito relativo al primo trimestre 2020 rispetto al reddito del primo trimestre 2019, ovvero per i titolari di redditi inferiori a 35.000 euro».
Poi, tornando indietro, ovvero all’articolo 1, comma 2, lettera b, si legge: «L’indennità è altresì corrisposta a condizione che il soggetto richiedente abbia adempiuto agli obblighi contributivi previsti con riferimento all’anno 2019». Quindi, in parole povere, se un contribuente ha avuto problemi nel pagare quanto spettante all’ente, non ha diritto alla ricezione dell’indennità, anche se dovesse persistere un’eventuale situazione di disagio economico.
In pratica, in relazione ai lavoratori autonomi o professionisti iscritti agli Ordini che non versano i contributi all’INPS ma ad altre casse previdenziali, dal momento che bisognerà attingere ad un Fondo denominato ‘Fondo per il reddito di ultima istanza’, l’accesso al bonus sarà sottoposto a criteri di priorità, modalità di attribuzione e quota del limite di spesa. L’erogazione, poi, avverrà in base all’ordine cronologico di presentazione delle istanze. Per cui conterà anche la velocità dell’invio della richiesta a partire da mercoledì 1 aprile. Insomma, non proprio per «tutti».
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