In Brasile è tornata la calma dopo ore che hanno tenuto in ansia non solo il Paese sudamericano ma anche il resto del mondo. Centinaia di manifestanti, infatti, hanno preso d’assalto le sedi istituzionali della capitale Brasilia, vandalizzandole, protestando contro il nuovo presidente Luiz Inácio Lula da Silva.

Il governatore Ibaneis Rocha su Twitter ha comunicato che oltre 400 persone sono state arrestate. Poche ore dopo, però, lo stesso governatore è stato rimosso dal suo ruolo dal giudice della Corte Suprema brasiliana Alexandre de Moraes.

Come risposta, inoltre, i governatori di diversi stati si recheranno a Brasilia per incontrare il presidente Lula con l’obiettivo di creare un manifesto per la democrazia e l’unione delle istituzioni.

Si teme che quanto successo per opera dei sostenitori dell’ex presidente Bolsonaro possa ispirare i criminali in altre unità federali per distruggere anche la proprietà pubblica.

In effetti, in almeno quattro stati, i manifestanti hanno bloccato autostrade e strade federali, soprattutto a Mato Grosso.

Il presidente Lula ha annunciato che “i golpisti che hanno promosso la distruzione del patrimonio pubblico a Brasilia sono stati individuati e saranno puniti. Domani si riprende a lavorare al Palazzo Planalto. Democrazia sempre”.

Bolsonaro critica le manifestazioni

Bolsonaro, dal canto suo, si è smarcato dalle proteste e le ha criticate: “Le manifestazioni pacifiche fanno parte della democrazia. Tuttavia, i saccheggi e le invasioni di edifici pubblici come avvenuti oggi, così come quelli praticati dalla sinistra nel 2013 e nel 2017, sono fuori legge”.

“Durante tutto il mio mandato – ha aggiunto Bolsonaro – sono sempre stato nelle quattro linee della Costituzione, rispettando e difendendo le leggi, la democrazia, la trasparenza e la nostra sacra libertà. Inoltre, ripudio le accuse, prive di prove, attribuitemi dall’attuale capo dell’esecutivo del Brasile”.

Infine, Giorgia Meloni, presidente del Consiglio dei Ministri, su Twitter ha scritto: “Quanto accade in Brasile non può lasciarci indifferenti. Le immagini dell’irruzione nelle sedi istituzionali sono inaccettabili e incompatibili con qualsiasi forma di dissenso democratico. È urgente un ritorno alla normalità ed esprimiamo solidarietà alle Istituzioni brasiliane”.