Claudio Ranieri, icona del calcio italiano e leggenda della panchina, ha deciso di non accettare l’offerta della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) per diventare il nuovo commissario tecnico della Nazionale italiana.
Dopo intense riflessioni e colloqui con il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, il tecnico romano ha scelto di concentrarsi esclusivamente sul suo nuovo ruolo di senior advisor presso l’AS Roma, la squadra del suo cuore.
Il contesto della decisione
La FIGC, dopo l’annuncio dell’esonero di Luciano Spalletti al termine della partita contro la Moldavia, ha avviato una ricerca urgente per un nuovo ct in vista delle qualificazioni al Mondiale 2026. Ranieri, 73 anni, è emerso come il candidato principale grazie alla sua esperienza internazionale e al carisma che lo hanno reso celebre, soprattutto dopo il trionfo storico con il Leicester City nella Premier League 2015-16. La Federazione ha contattato direttamente Dan Friedkin, proprietario della Roma, per verificare la fattibilità di un doppio incarico, considerando il ruolo attuale di Ranieri come consulente strategico del club. Dopo un summit con il nuovo allenatore della Roma, Gian Piero Gasperini, e il direttore sportivo Florent Ghisolfi, la FIGC ha ricevuto il via libera dai Friedkin, che hanno dimostrato pieno supporto alla possibilità che Ranieri assumesse la guida degli Azzurri.
Le parole di Ranieri
In una dichiarazione rilasciata all’ANSA, Ranieri ha espresso gratitudine per l’opportunità offerta dalla FIGC, sottolineando l’onore di essere considerato per il ruolo di ct: “Ringrazio il presidente Gravina per l’opportunità, un grande onore, ma ho riflettuto e ho deciso di restare a disposizione della Roma nel mio nuovo incarico in modo totale”. Il tecnico ha poi chiarito che la decisione è stata esclusivamente sua, nonostante il sostegno incondizionato della famiglia Friedkin: “I Friedkin mi hanno dato il loro pieno supporto e appoggio per qualsiasi decisione avessi preso riguardo alla Nazionale, ma la decisione è solo mia”.
Compatibilità e norme federali
Un aspetto centrale della vicenda è stata la questione della compatibilità tra il ruolo di ct della Nazionale e quello di senior advisor alla Roma. La FIGC ha condotto verifiche legali, confermando che non esisteva alcuna violazione delle norme federali, in particolare dell’articolo 40 del regolamento del settore tecnico, che impedisce agli allenatori delle squadre nazionali di svolgere attività per club durante la stessa stagione sportiva, salvo accordi specifici. Gravina ha sottoposto a Dan Friedkin un memorandum con i chiarimenti necessari, garantendo che Ranieri avrebbe potuto mantenere entrambi i ruoli senza conflitti. Tuttavia, dopo un’attenta valutazione, Ranieri ha deciso di declinare l’offerta, scegliendo di onorare il suo impegno con la Roma e di evitare qualsiasi distrazione dal suo nuovo incarico.
Il ruolo di senior advisor alla Roma
Ranieri, che ha guidato la Roma come allenatore ad interim fino al termine della stagione 2024-25, ottenendo un rispettabile quinto posto in Serie A, assumerà ora un ruolo strategico come consulente della famiglia Friedkin. Questo incarico, descritto come “senior advisor to the ownership”, vedrà Ranieri collaborare con i proprietari americani su questioni sportive, inclusa la ricerca del prossimo allenatore a lungo termine per il club. La transizione rappresenta un’evoluzione naturale per il tecnico, che aveva annunciato il ritiro dal ruolo di allenatore attivo dopo la sua esperienza con il Cagliari e il ritorno alla Roma.
Il futuro della Nazionale italiana
Con il rifiuto di Ranieri, la FIGC si trova ora a dover esplorare altre opzioni per la panchina della Nazionale. Tra i nomi circolati ci sono Stefano Pioli, ex allenatore del Milan, e altri tecnici come Fabio Cannavaro, Daniele De Rossi e Gennaro Gattuso. Tuttavia, la Federazione sembra orientata a cercare una figura di transizione, con un contratto fino al Mondiale 2026, piuttosto che un progetto a lungo termine.
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