• Ottobre è il mese della prevenzione contro il cancro al seno.
  • Emblematica la storia di Phil Anderson, britannico, che ha avuto un cancro al seno.
  • Tutto ebbe inizio nel 2006 mentre l’uomo stava giocando con la figlia.

Anche gli uomini possono ammalarsi di cancro al seno. Ne è prova quanto successo a Phil Alderson, britannico, residente a Merseyside, vicino Liverpool.

Nel 2006, mentre giocava con la figlia Evie di 10 anni, Phil avvertì un piccolo nodulo dietro il capezzolo sinistro. Era un cancro al seno in fase iniziale. Oggi l’uomo è uno dei simboli delle campagne di sensibilizzazione sulla malattia.

La storia di Phil

Non appena Phil si accorse della presenza del nodulo, come raccontato su Gentside.com, prese un appuntamento con un medico: «Non ero preoccupato. Non c’era alcun indizio che potesse dirmi cosa fosse e il cancro al seno non mi era mai passato per la mente».

Due settimane dopo il britannico fu sottoposto a vari esami, tra cui la mammografia, l’ecografia e la biopsia. L’esito dei test fu drammatico: cancro al seno. Due mesi dopo la diagnosi, Phil si sottopose alla mastectomia, cioè l’asportazione del seno. Fortunatamente, Phil non ebbe bisogno né di chemioterapia né di radioterapia. I medici gli prescrissero il tamoxifene, un ormone che riduce il rischio di cancro al seno dopo l’intervento chirurgico che Phil ha assunto per quasi 5 anni. L’uomo raccontò la sua storia anche su Facebook.

Phil oggi

Oggi Phil si occupa di sensibilizzare sulla malattia sia gli uomini che le donne: «Il motivo per cui parlo adesso è per aiutare gli altri. Se una conversazione sull’argomento può aiutare a salvare la vita di uomini e donne, ne vale la pena. Non mi vergogno a parlarne. La reazione più comune che ho quando le persone scoprono che ho avuto un cancro al seno è: ‘Non sapevo che gli uomini potessero averlo’».

Per Phil è fondamentale stare attenti a ciò che accade nel corpo e non attendere che si noti qualcosa di anomalo: «Il mio messaggio principale è che se avverti un cambiamento nel tuo corpo, vai a farti controllare. Prima ci arrivi, meglio sarà per te e per il sistema sanitario, che può risparmiare denaro su trattamenti come la chemioterapia…».

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