La scoperta di una ricerca

“Passo avanti nella lotta al cancro al seno”, lo studio su un farmaco

Un team di scienziati ha affermato di avere compiuto un passo avanti nel trattamento del cancro al seno, utilizzando il farmaco olaparib dopo la chemioterapia.

Nel dettaglio, dopo due anni e mezzo, nelle donne che hanno ricevuto il farmaco è stata osservata un diminuzione del 42% del rischio di recidiva del cancro e una diminuizione del 43% del rischio di diffusione. Lo scrive ITV.com.

La ricerca sull’utilizzo di olaparib, che è nella sua fase iniziale, è condotto da una serie di partner internazionali, tra cui l’Istituto di ricerca sul cancro di Londra: ha dimostrato, quindi, che somministrare il farmaco alle donne dopo la chemioterapia riduce significativamente il rischio di recidiva o diffusione del cancro al seno ereditario.

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Lo studio, chiamato OlympiA, ha mostrato che, dopo due anni e mezzo dalla somministrazione, l’85,9% delle pazienti era libero dal cancro rispetto al 77,1% che aveva ricevuto un placebo. Quindi, un calo complessivo del 42% del rischio di recidiva del cancro.

Allo stesso modo, l’87,5% delle pazienti con olaparib era vivo e privo di malattie che si erano diffuse ad altre parti del corpo rispetto all’80,4% a cui era stato somministrato un placebo. Pertanto, un calo del 43% del rischio di diffusione del cancro tramite metastasi.

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L’olaparib è un inibitore di PARB, enzimi che riparano le cellule cancerose. Fino a oggi, olapatib viene utilizzato per i tumori allo stato avanzato. Lo studio, però, come affermato dai ricercatori, ha dimostrato anche che ha effetti nella fase iniziale o ‘curativa’.

In poche parole, l’olaparib sfrutta una debolezza genetica nelle cellule tumorali e potrebbe diventare una nuova opzione di trattamento per ridurre il rischio di recidiva o metastasi nelle donne con forme ereditarie di carcinoma mammario precoce ad alto rischio.

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