Gestione dei canili ai privati. Sono quelli ai quali i Comuni affidano i propri cani suscitando, in non pochi casi, polemiche da parte delle associazioni.

Un’opposizione che si è ripetuta in questi giorni in Puglia, una delle regioni Italiane maggiormente gravate dal problema del randagismo.

Il “Cordinamento Regione Puglia Associazioni di Protezione Animale” cita, infatti, il dossier della LAV pubblicato del 2016 relativo ai costi del randagismo nelle varie Regioni. I comuni Pugliesi spenderebbero così, per il mantenimento “ad vitam” dei cani nei canili, ben 73.108,00 euro al giorno, per un totale di circa 27 milioni di euro all’anno. La Puglia, insieme alla Campania, è la Regione dove si registrano i costi più elevati. Come termine di paragone viene portato il virtuoso Piemonte che spenderebbe circa 470mila euro all’anno.

Stante quanto riportato dallo stesso Coordinamento la sproporzione gestionale sarebbe evidente anche nel divario di cani adottati. In cinque anni 217, per un canile gestito da una associazione di volontariato, contro i due di un privato, tanto per fare un esempio.

Le critiche delle associazioni sono altresì rivolte ad una  proposta di modifica della legge regionale 12/95 relativa agli “Interventi per la tutela degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo” presentata da alcuni consiglieri regionali di area PD. Una proposta giudicata non più attuale e che vanificherebbe gli sforzi fatti da una pluralità di soggetti. Per contro l’attuale Legge regionale, qualora correttamente attuata, avrebbe portato nel medio/lungo termine a quella che gli animalisti identificano come una definitiva risoluzione del fenomeno randagismo.

I canili privati, però, sembrano avere una posizione predominante nella gestione del randagismo Pugliese.

Dunque dito verso per la nuova proposta vista come uno “schiaffo” alle associazioni ed ai tanti volontari che operano nel territorio regionale facendo fronte alle inadempienze dell’ente pubblico. La Puglia, riferiscono le associazioni, rischierebbe di divenire un unico canile privato. Per evitare ciò l’appello è ora rivolto al Presidente Emiliano chiamato ad esprimersi sulla vicenda.

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