Caos in Libia, rapiti due ministri designati del nascente governo Bashaga. L’episodio è accaduto questa mattina a Misurata, con il sequestro dei ministri degli Esteri e della Cultura del nuovo governo libico di Fathi Bashaga. Si tratta dell’ex ambasciatore libico in Italia Hafed Gaddour e della ricercatrica Salha al Drouqi. Il governo guidato da Fathi Bashaga avrebbe dovuto ricevere oggi la fiducia dal Parlamento di Tobruk. Non ci sono dubbi sulla rivendicazione del sequestro dei due politici. Il convoglio con Gaddour e Al Droqui è stato fermato dalla forza congiunta di Misurata, una formazione para militare rimasta fedele al premier in carico Dbeibah, che guida un governo di unità nazionale, la cui autorità è riconosciuta ormai soltanto all’estero.
Caos in Libia, premier uscente Dbeibah chiude spazio aereo della nazione
Da settimane, era stato raggiunto un accordo tra varie componenti politiche libiche per l’insediamento di un nuovo governo a guida Bashaga: l’ex Ministro dell’Interno, molto vicino alla Turchia, aveva raggiunto – grazie alla mediazione dell’ex premiere Aguila Saleh – un accordo con le forze che controllano la Cirenaica e il Fezzan, formazioni politiche e militari che rispondono al Generale Khalifa Haftar.
Caos in Libia, si rischia spaccatura con due governi paralleli
Il premier uscente Dbeibah ha sempre rifiutato di riconoscere il nuovo governo in procinto in insediarsi. La Libia, dunque, si trova di fronte al bivio di una clamorosa spaccatura, con due governi paralleli che si contendono il potere.
Bashaga, “per Dbeibah possibile comminare pena di morte”
Per impedire l’insediamento del nuovo governo, il premier Dbeibah aveva chiuso lo spazio aereo libico, accusando il parlamento di Tobruk di aver truccato il risultato delle selezione del nuovo governo. Alle accuse di Dbeibah aveva replicato il nuovo premier designato Bashaga. Rivolgendosi al procuratore generale Al Siddiq Al Sour ha denunciato Dbeibah per la chiusura dello spazio aereo, un comportamento a suo giudizio punibile “con la pena di morte ai sensi dell’articolo 204 del codice penale libico, il quale prevede la pena di morte contro chiunque commetta un atto che impedisca al capo dello Stato, all’autorità legislativa o al governo, in tutto o in parte, di svolgere la propria attività o di esercitare i poteri che gli sono legalmente conferiti, anche se il divieto è temporaneo”.
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