Sono rotondi, ricordano i tradizionali segnali di limite di velocità, ma hanno un bordo verde anziché rosso. Li si comincia a vedere sempre più spesso sulle strade di diversi Paesi europei, in particolare vicino a scuole, parchi, centri urbani e zone ad alta presenza pedonale. Ma cosa indicano questi nuovi cartelli stradali a bordo verde?
Non si tratta di una nuova norma obbligatoria, bensì di un invito alla prudenza. Un segnale educativo, non sanzionatorio. E proprio questa natura “soft” potrebbe renderli uno strumento potente per migliorare la sicurezza stradale in modo più partecipativo, responsabile e condiviso.
La risposta? Un invito alla prudenza, non una multa
Questi cartelli circolari con bordo verde indicano un limite di velocità consigliato, non imposto. Non sono accompagnati da sanzioni né da controlli automatici. Suggeriscono una velocità ottimale in base a caratteristiche specifiche del tratto stradale: presenza di bambini, visibilità ridotta, lavori temporanei o traffico intenso.
Se, per esempio, si attraversa una zona scolastica e il cartello verde indica 20 km/h, ma il limite legale è 50 km/h, superare i 20 km/h non comporta multe. Tuttavia, l’intento è chiaro: indurre l’automobilista a riflettere e adattare il proprio comportamento in modo consapevole.
Cartelli bordo verde: più educazione, meno sanzioni
I nuovi segnali si inseriscono in un’ottica completamente diversa da quella tradizionale. Non impongono, orientano. Non puniscono, educano.
Secondo quanto spiegato da Autoblog.it, questi cartelli “si distinguono per il loro carattere consultivo: suggeriscono una velocità consigliata sulla base di analisi tecniche relative alla sicurezza e alle condizioni del traffico, senza però costituire un obbligo sanzionabile”.
Quali sono i vantaggi?
- Promuovono comportamenti più prudenti
- Rafforzano il senso di responsabilità individuale
- Migliorano la fluidità del traffico
- Offrono un riferimento utile per le tecnologie di guida assistita
Sono già in uso in diversi Paesi europei come Francia, Spagna e Regno Unito, dove i primi test hanno mostrato segnali positivi in termini di riduzione della velocità media nelle zone sensibili.
E in Italia? Un passo indietro
Attualmente in Italia non esiste ancora una norma che riconosca i cartelli con bordo verde all’interno del Codice della Strada. L’unica alternativa simile è rappresentata dai cartelli blu con numero bianco, utilizzati per indicare la velocità consigliata su tratti particolari come curve pericolose o aree con scarsa visibilità.
Ma la logica resta differente: il cartello blu, infatti, è quadrato, mentre quello verde mantiene la forma rotonda dei limiti di velocità, generando maggiore impatto visivo e immediatezza comunicativa.
Per integrare i cartelli bordo verde nel nostro sistema servirebbe:
- Una revisione normativa da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
- Uno studio sperimentale sul campo per valutarne l’efficacia
- Una campagna informativa per evitare confusione tra segnali obbligatori e raccomandati
Come funzionano i cartelli verdi: segnaletica informativa e moderna
Il cartello verde rappresenta un nuovo linguaggio visivo tra strada e automobilista. Non comanda, suggerisce. Non impone la legge, ma la contestualizza rispetto all’ambiente.
Come sottolinea Virgilio Motori, si tratta di una segnaletica “che aiuta il conducente a compiere scelte consapevoli”. La velocità consigliata non è un valore arbitrario, ma è frutto di analisi:
- condizioni del manto stradale
- pendenze e curve
- visibilità
- densità pedonale
- rischio meteorologico
In questo senso, il cartello verde rappresenta una evoluzione della segnaletica, che da prescrittiva diventa dialogica. È una tappa in un percorso che vede l’infrastruttura stradale sempre più integrata con i veicoli intelligenti, i sistemi di guida assistita e le tecnologie predittive.
Limiti verdi: i benefici per traffico, ambiente e sicurezza
Gli effetti potenziali dei cartelli bordo verde vanno ben oltre la semplice prudenza:
- Riduzione degli incidenti nelle aree critiche
- Guida più fluida e prevedibile in contesti urbani
- Minore stress alla guida grazie all’eliminazione della logica sanzionatoria
- Maggiore compatibilità con i sistemi smart dei veicoli moderni
- Contributo alla costruzione di una “pedagogia della mobilità”
L’obiettivo finale? Una mobilità urbana condivisa, più sicura e umana. Un sistema in cui l’automobilista non teme di sbagliare, ma sceglie consapevolmente di fare la cosa giusta.
Non mancano le criticità
Naturalmente, non tutti vedono di buon occhio l’introduzione di segnali non vincolanti. Alcuni esperti sottolineano il rischio di confusione tra segnaletica prescrittiva e consultiva, specie se non affiancata da interventi strutturali (dossi, attraversamenti rialzati, segnaletica luminosa).
Altri osservano che la sovrabbondanza di segnali può causare distrazione, anziché chiarezza. È quindi cruciale che ogni cartello verde sia il risultato di:
- analisi tecniche rigorose
- progettazione coordinata con enti locali
- comunicazione efficace verso i cittadini
Solo così il segnale può trasformarsi da semplice cartello a strumento educativo.
Lo sapevi che…?
- I cartelli bordo verde sono stati sperimentati con successo in alcune città francesi, riducendo la velocità media di oltre il 15% in prossimità delle scuole.
- In Spagna, i cartelli verdi sono spesso accompagnati da segnalazioni sonore o da pannelli a messaggio variabile.
- Alcune case automobilistiche stanno sviluppando software che riconoscono i cartelli verdi e suggeriscono al guidatore la velocità più adatta in tempo reale.
FAQ – Domande frequenti
- I cartelli con bordo verde sono obbligatori? No. Non sono vincolanti né sanzionabili. Offrono solo un’indicazione suggerita di velocità prudente.
- Cosa devo fare quando vedo un cartello verde? Adeguare la velocità, se possibile, al valore indicato. È una scelta di responsabilità, non un obbligo.
- In Italia posso ignorarli del tutto? Attualmente non sono riconosciuti dal Codice della Strada. Tuttavia, seguirli può migliorare la sicurezza e prevenire incidenti.
- Sono diversi dai cartelli blu? Sì. I cartelli blu con numeri bianchi sono quadrati e meno visibili. Quelli verdi sono circolari e più riconoscibili, ma ancora non ufficiali in Italia.
- Verranno introdotti anche da noi? Non c’è ancora un calendario ufficiale. Serve una revisione normativa e uno studio di efficacia.






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