La Juventus ha accettato un patteggiamento nel cosiddetto ‘caso stipendi‘, evitando ulteriori penalizzazioni ma accettando una multa di 718mila euro. La decisione è stata presa in seguito alla richiesta della società bianconera al Tribunale federale nazionale – Sezione disciplinare.

Nel patteggiamento, sono previste anche ammende inferiori a 50mila euro per Fabio Paratici, Pavel Nedved e gli altri dirigenti coinvolti nell’inchiesta. La condizione per accettare il patteggiamento è stata la rinuncia all’impugnazione delle decisioni della Corte Federale e del Collegio di Garanzia del CONI, che hanno penalizzato la Juventus con una deduzione di 10 punti sulla classifica del campionato in corso per un altro filone di inchiesta sulle plusvalenze.

In una nota, la Juventus ha ribadito la correttezza del proprio operato e la fondatezza delle proprie argomentazioni difensive. Tuttavia, la società ha ritenuto che accettare il patteggiamento fosse nel miglior interesse della stessa società, degli azionisti e di tutti gli stakeholder, sia nel mondo dello sport che al di fuori.

La definizione di tutti i procedimenti sportivi FIGC aperti consente alla società di raggiungere un risultato definito, ponendo fine a una situazione di tensione e instabilità che deriverebbe dalla prosecuzione di contenziosi incerti in termini di esito e tempistiche. Ciò permette al management, all’allenatore della Prima Squadra e ai giocatori di concentrarsi sull’attività sportiva e sulla pianificazione della prossima stagione, inclusi gli aspetti sportivi, i rapporti commerciali con sponsor e altre controparti, nonché gli aspetti finanziari.

Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, si è detto soddisfatto dell’accordo raggiunto. Ha sottolineato che è importante avere momenti di verifica, accertamenti e giudizi, ma anche momenti per decidere e guardare al futuro con maggiore serenità, nel rispetto delle regole. Ha concluso affermando che trovare una soluzione pacifica è il risultato più positivo per il calcio italiano.