La mattina del 24 maggio scorso, la spiaggia di Pinarella di Cervia, sul litorale romagnolo, Elisa Spadavecchia, una turista vicentina di 66 anni, è stata travolta e uccisa da una ruspa mentre passeggiava sulla battigia. Alla guida del mezzo c’era Lerry Gnoli, 54enne di Cesena, arrestato per omicidio colposo e violazioni delle norme sulla sicurezza sul lavoro. Le indagini hanno rivelato che Gnoli era positivo alla cocaina al momento dell’incidente.

La dinamica dell’incidente

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della Compagnia di Cervia-Milano Marittima e dalla Guardia Costiera, intorno alle 10:30 del 24 maggio, Gnoli stava effettuando lavori di livellamento delle dune su un tratto di arenile antistante le colonie di Pinarella. La ruspa cingolata, di sua proprietà, era priva di targa e di segnalatori acustici e luminosi, come previsto dalle normative. Procedendo a velocità sostenuta in retromarcia, Gnoli avrebbe compiuto una manovra improvvisa senza verificare la presenza di persone nelle vicinanze, travolgendo la vittima. “Stavo procedendo in retromarcia, quando all’improvviso l’ho travolta. Me ne sono accorto subito, ho sentito le urla di un bagnino”, ha dichiarato Gnoli durante l’interrogatorio del 30 maggio, come riportato dal Corriere di Bologna. Dopo l’incidente, l’uomo ha parcheggiato il mezzo per recuperare il cellulare e ha chiamato il 118, ma per Spadavecchia non c’era più nulla da fare.

L’arresto e le accuse

Sabato 28 giugno, i carabinieri, con il supporto della Guardia Costiera di Cervia, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Ravenna, Janos Barlotti, su richiesta del pubblico ministero Lucrezia Ciriello. Gnoli è stato condotto nella casa circondariale di Ravenna, dove è in attesa dell’interrogatorio di garanzia previsto per oggi, 30 giugno. L’uomo è indagato per omicidio colposo e violazioni in materia di sicurezza sul lavoro, con l’aggravante di aver operato sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. I test tossicologici hanno confermato la positività alla cocaina, anche se non è stato ancora chiarito se l’assunzione sia avvenuta nelle ore precedenti l’incidente o nei giorni precedenti.

Un passato segnato da precedenti

La vicenda si complica alla luce del passato giudiziario di Gnoli. Nel 2022, l’uomo era stato condannato a due anni e mezzo di reclusione per omicidio stradale dopo aver investito e ucciso un pedone, Giuseppe Quercioli, a Pisignano di Cervia, mentre guidava un furgone. Anche in quel caso, risultò positivo alla cocaina, e la sua patente di guida fu revocata. Inoltre, nel 2019, Gnoli era stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale in stato di alterazione da stupefacenti, come emerso da un episodio a Vecchiazzano, vicino Forlì, dove fu trovato in possesso di 2,55 grammi di cocaina.

Lavori non autorizzati: il nodo delle responsabilità

Un elemento centrale delle indagini è la mancanza di autorizzazioni per i lavori svolti da Gnoli quella mattina. Il Comune di Cervia e la cooperativa dei bagnini hanno dichiarato che nessuna operazione di livellamento era prevista il 24 maggio, un sabato di fine primavera con la spiaggia già frequentata da bagnanti. “Non è vero. Mi avevano visto tutti che ero lì, anche i giorni prima. Ho l’autorizzazione per operare valida fino al 31 maggio dalle 7 alle 19, e segue i regolamenti di Regione e Capitaneria”, si è difeso Gnoli. Tuttavia, l’ufficio demaniale e la cooperativa hanno smentito, sostenendo che i lavori di manutenzione si erano conclusi il 9 maggio. Gli inquirenti stanno verificando se Gnoli abbia agito di propria iniziativa o su incarico di terzi, un aspetto che potrebbe coinvolgere altri soggetti nella filiera delle responsabilità.

Chi era Elisa Spadavecchia

La vittima, Elisa Spadavecchia, era un’insegnante di inglese in pensione, originaria del Barese ma residente a Creazzo, in provincia di Vicenza. In vacanza con il marito, un ex ufficiale dei carabinieri, era arrivata a Cervia per un breve soggiorno di relax. La donna, nota per il suo impegno nell’insegnamento e per aver organizzato vacanze studio in Inghilterra, è stata ricordata con commozione dalla comunità vicentina durante il funerale celebrato il 30 maggio.

Le indagini in corso

La Procura di Ravenna, coordinata dal procuratore Daniele Barberini e dal sostituto procuratore Lucrezia Ciriello, sta approfondendo diversi aspetti della vicenda. Oltre alla positività alla cocaina, gli inquirenti stanno esaminando la ruspa, sequestrata dopo l’incidente, per verificarne le condizioni tecniche, come i freni e i dispositivi di sicurezza. L’assenza di segnalatori acustici e luminosi rappresenta un’ulteriore violazione delle norme sul lavoro. Inoltre, si indaga su eventuali responsabilità di terzi, come chi potrebbe aver autorizzato o omesso di controllare le attività di Gnoli. La qualificazione del reato come omicidio colposo, anziché omicidio stradale, deriva dal fatto che l’incidente è avvenuto su un’area demaniale marittima, non soggetta alle stesse normative stradali.