Riccardo Molinari, capogruppo alla Camera della Lega, a proposito della vicenda dei bonus da 600 euro richiesti da almeno cinque parlamentari, tre dei quali leghisti, ha affermato che «come promesso, se qualcuno ha preso un bonus verrà sospeso, anche se quei soldi sono stati dati in beneficenza».
Tuttavia, nessun parlamentare si è fatto ancora avanti. Mentre cominciano ad essere diversi i consiglieri comunali o regionali ad ammettere di avere richiesto la misura di contrasto all’emergenza economica per il Covid-19.
Un altro esempio è Alessandro Montagnoli, consigliere regionale veronese della Lega, che su Facebook ha scritto: «Ci sono momenti nella vita in cui puoi fare finta di nulla o scegli di dire semplicemente come stanno le cose. Ho deciso di affrontare questa situazione a testa alta. Durante l’emergenza coronavirus in forma anonima ho aiutato delle realtà sociali impegnate nella sanità del territorio».
«Quando è uscito il decreto Cura Italia, – ha aggiunto il politico leghista – che riguardava tutti i lavoratori autonomi, ho deciso con mia moglie di richiedere il bonus con l’intento fin da subito di devolverli per l’emergenza Covid e a chi lavora nella Protezione Civile. Ho sbagliato: con il senno di poi ho fatto una leggerezza, ma in buona fede. Questi soldi ero sicuro sarebbero stati spesi bene, dal territorio per il nostro territorio».
«Lasciatemi però dire una cosa – ha aggiunto il consigliere leghista – Nessuno mi toglie dalla testa che la vicenda Inps sia stata montata a livello mediatico con un obiettivo: spostare l’attenzione da una gestione fallimentare dell’emergenza a livello governativo. Il mio pensiero va ora anche a tutti quei sindaci e consiglieri comunali sotto attacco per la strumentale fuga di notizia dell’Inps. Certo della mia buona fede, di aver agito con onestà e nel rispetto delle regole vado avanti a testa alta nel mio impegno verso i cittadini. Come sempre».
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