A Shanghai, in Cina, un uomo, positivo al coronavirus, è stato scambiato per morto in un centro di assistenza per anziani e mandato in un obitorio dove, però, si è scoperto che era in vita. Le autorità cinesi hanno avviato un’indagine sull’incidente che ha innescato una nuova ondata di angoscia nella città in lockdown per il Covid-19.

Sui social media cinesi circolano video che risalgono a domenica scorsa, 1° maggio, che mostrano due uomini, due addetti dell’obitorio, con un sacco giallo per cadaveri fuori dall’ospedale di Shanghai Xinchangzheng, nel distretto di Putuo. Gli uomini, con addosso le tute protettive, hanno aperto il sacco davanti a un dipendente della struttura, insistendo sul fatto che la persona fosse ancora viva, come riportato dal South China Morning Post con sede a Hong Kong.

Il membro dello staff ha, quindi, controllato la presenza di segni vitali e ha richiuso il sacco, nonostante le proteste dei passanti per il timore che l’uomo potesse morire sul serio, soffocato. Tuttavia, il membro del personale, secondo la fonte cinese, è poi tornato al centro per deliberare con due persone in tuta bianca, decidendo così di riportare il paziente anziano nella struttura di provenienza.

L’Ufficio per gli affari civili di Putuo ha confermato l’errore e ha istituito una task force investigativa, impegnandosi a punire severamente i responsabili. Il paziente è ricoverato in ospedale ed è in condizioni stabili.

Solo ieri, Shanghai ha riportato 7.333 nuovi casi di Covid-19 e 32 morti, portando il numero di decessi del focolaio in corso a 431, per lo più anziani. La commissaria sanitaria municipale ha tenuto a precisare che le vittime avevano già problemi pregressi di salute, come malattie coronariche, diabete, morbo di Alzheimer e cancro.

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