- Pechino ha considerato il potenziale militare dei coronavirus della SARS dal 2015.
- Gli scienziati hanno esaminato la manipolazione delle malattie «in un modo mai visto prima».
- Il deputato USA Tom Tugendhat della commissione per gli affari esteri ha affermato che il documento rappresenta una «grande preoccupazione».
Gli scienziati cinesi si starebbero preparando per una ipotetica terza guerra mondiale combattuta con armi biologiche e genetiche compreso il coronavirus. Lo scrive il DailyMail, citando un documento ottenuto dagli investigatori statunitensi.
Nel dettaglio, il dossier degli scienziati e dei funzionari sanitari dell’Esercito Popolare di Liberazione ha esaminato la manipolazione delle malattie per produrre armi «in un modo mai visto prima».
Il progresso della Cina nel campo della ricerca sulla guerra biologica è ampiamente trattato nel documento, in cui si osserva che un simile attacco comporterebbe un’ondata di pazienti che necessitano di cure ospedaliere e che, quindi, «potrebbero causare il collasso del sistema medico del nemico».
Il deputato statunitense Tom Tugendhat, presidente della commissione per gli affari esteri, ha dichiarato: «Questo documento solleva grandi preoccupazioni […] Anche sotto i controlli più stretti queste armi sono pericolose».
L’esperto di armi chimiche Hamish de Bretton-Gordon ha dichiarato: «La Cina ha sventato tutti i tentativi di regolamentare e sorvegliare i suoi laboratori dove potrebbe aver avuto luogo tale sperimentazione».
La rivelazione, tratta dal libro What Really Happened in Wuhan, è stata riportata ieri su The Australian. Il documento, New Species of Man-Made Viruses as Genetic Bioweapons, afferma: «A seguito degli sviluppi in altri campi scientifici, ci sono stati importanti progressi nella fornitura di agenti biologici. […] Ad esempio, la nuova capacità di congelare i microrganismi ha reso possibile immagazzinare gli agenti biologici e aerosolizzarli durante gli attacchi». Secondo gli analisti ci sarebbero 18 scienziati che lavorano in laboratori «ad alto rischio».
Le agenzie di intelligence statunitensi sospettano che il Covid-19 possa essere il risultato di una fuga involontaria dal laboratorio di Wuhan. Ma, per il momento, non ci sono prove che suggeriscano che sia stato rilasciato intenzionalmente.
A marzo il capo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha affermato che tutte le teorie sulle origini del Covid-19 sono rimaste aperte dopo aver letto lo studio dell’OMS-Cina. Tuttavia, il rapporto ha respinto l’idea che il virus sia fuggito da un laboratorio, definita come «estremamente improbabile». Lo scenario più probabile, invece, resta che la trasmissione del coronavirus sia avvenuta dai pipistrelli agli esseri umani tramite un altro animale. Qui l’articolo integrale sul Daily Mail, in lingua inglese.
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