“Oggi è stato firmato un atto di guerra nei confronti della città di Bari. Il ministro Piantedosi mi ha comunicato telefonicamente che è stata nominata la commissione di accesso finalizzata a verificare una ipotesi di scioglimento del Comune”.

Così, su Facebook, Antonio Decaro, sindaco di Bari.

La commissione ministeriale è stata nominata per accertare le presunte infiltrazioni mafiose nel Consiglio comunale di Bari e in altre aziende municipalizzate dopo l’arresto di 130 persone in una inchiesta della DDA barese che ha svelato un presunto intreccio mafia-politica con scambio di voto alle Comunali del 2019.

La commissione dovrà verificare se ci siano i presupposti per chiedere lo scioglimento del Consiglio comunale di Bari ma poi l’ultima parola spetterà al prefetto del capoluogo pugliese.

Decaro ha spiegato che “l’atto, come un meccanismo a orologeria, segue la richiesta di un gruppo di parlamentari di centrodestra pugliese, tra i quali due viceministri del governo e si riferisce all’indagine per voto di scambio in cui sono stati arrestati tra gli altri l’avvocato Giacomo Olivieri e la moglie, consigliera comunale eletta proprio nelle file di centrodestra”.

E ancora: “Incuranti delle parole del procuratore distrettuale antimafia che in conferenza stampa ha detto testualmente: ‘l’amministrazione comunale di Bari in questi anni ha saputo rispondere alla criminalità organizzata’, gli stessi soggetti che nel 2019 hanno portato in Consiglio Comunale due consiglieri arrestati per voto di scambio, ora spingono per lo scioglimento di un grande capoluogo di regione, evento mai successo in Italia, nemmeno ai tempi dell’inchiesta su Mafia Capitale”.

Secondo Decaro si tratta di “un atto gravissimo, che mira a sabotare il corso regolare della vita democratica della città di Bari, proprio (guarda caso) alla vigilia delle elezioni. Elezioni che il centrodestra a Bari perde da vent’anni consecutivamente. Per le quali stenta a trovare un candidato e che stavolta vuole vincere truccando la partita”. E ancora: “Si tratta di una vicenda vergognosa e gravissima, che va contro la città, contro i cittadini perbene, contro il sindaco”.

La reazione di Forza Italia

”Apprendiamo delle dichiarazioni al vetriolo che il sindaco di BARI riserva al ministro Piantedosi, ‘reo’ di aver fatto ciò che si deve per garantire ai cittadini un clima di assoluta legalità in un Comune interessato da oltre 150 arresti e un decreto di amministrazione straordinaria di una delle società partecipate più importanti, in cui la mano della mafia sembra essere stata preponderante. A fronte di tutto ciò, per il sindaco di BARI si tratterebbe di ”lesa maestà” adempiere all’obbligo di tutelare i cittadini e assicurar loro un governo della cosa pubblica in linea con i principi di legalità e trasparenza. Il sindaco, invece, dovrebbe apprendere con favore l’azione del governo. Perciò, lo invitiamo a cambiare registro per senso di responsabilità e amore per la legalità che dovrebbe accomunare tutti gli amministratori e rappresentanti istituzionali”.

Così i parlamentari pugliesi di Forza Italia Dario Damiani, Giandiego Gatta, Andrea Caroppo e Vito De Palma.