La Corea del Nord ha lanciato altri due missili balistici a corto raggio, precipitati nel Mar del Giappone. Pyongyang ha fatto sapere che si è trattata di una reazione al lancio di missilli da parte della Corea del Sud e degli Stati Uniti d’America (a sua volta una risposta a quanto successo il giorno precedente).

Il ministero degli Esteri della Corea del Nord, infatti, ha precisato che i lanci di missili rappresentano “misure di contrasto” contro le esercitazioni militari congiunte di Washington e Seoul. E, in una nota, il ministero degli Esteri della Corea del Nord ha dichiarato: “Gli Stati Uniti rappresentano una seria minaccia alla stabilità della situazione nella penisola coreana e nelle sue vicinanze dispiegando nuovamente la portaerei nelle acque al largo della penisola”.

Il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha condannato l’atto, definendolo “barbaro”. Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol ha avvertito che ci sarà una risposta risoluta ed entrambi i leader hanno convocato una riunione di emergenza dei rispettivi consigli di sicurezza nazionale.

Inoltre, il ministro della Difesa giapponese Yasukazu Hamada ha affermato: “Questo è assolutamente inaccettabile. Abbiamo inviato una forte protesta alla Corea del Nord attraverso i canali diplomatici”.

Quanto succedendo in quell’area del mondo ha attivato il Consiglio di sicurezza dell’ONU ma due membri permanenti, Russia e Cina, hanno puntato il dito contro gli USA. Dal canto suo il Giappone – dove i residenti del nord sono stati invitati a ripararsi nei rifugi e il traffico ferroviario è stato sospeso – ha chiesto una posizione unitaria del Consiglio contro i missili nordcoreani ma è chiaro che incide anche la guerra in Ucraina.

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