«È riconosciuto un indennizzo di 600 euro, su base mensile, non tassabile, per lavoratori autonomi e le partite Iva. L’indennizzo va ad una platea di quasi 5 milioni di persone». Questo si legge in una nota di Palazzo Chigi a proposito del decreto Cura Italia approvato dal Consiglio dei Ministri. Di conseguenza, l’indennizzo di 600 euro non è una ‘una tantum’ e potrebbe non valere soltanto per il mese di marzo.

La precisazione è stata data anche dal ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, in una diretta su Facebook. Il decreto legge, ha spiegato Gualtieri, «ha impiegato l’intero ammontare di risorse inizialmente previste. Non significa che è l’unico, abbiamo detto ci sarà il decreto aprile, quindi le misure qui previste riguarda marzo e saranno riprese e replicate e adattate all’evoluzione della situazione a mese di aprile. Questo riguarda anche il contributo di 600 euro agli autonomi, che non è una tantum ma il contributo per il mese di marzo. Naturalmente vogliamo mantenere questa misura finché sarà necessario».

Sul decreto si è espresso anche Matteo Salvini, leader della Lega, intervendo al Tg2 Post su Raidue: «Sono contento che il governo abbia riconosciuto il fatto che noi stiamo collaborando, proponendo e dialogando. Ancora stamattina ho sentito il presidente del Consiglio facendo alcuni suggerimenti. Qualcosa è stato raccolto».

L’ex vicepremier, però, ha aggiunto che «c’è un pezzo d’Italia che ancora non è tutelato, per esempio lavoratori autonomi, partite iva, artigiani, commercianti, liberi professionisti e piccoli imprenditori. Per questi 600 euro di bonus non è niente. Molti si lamentano perché le scadenze sono rinviate a maggio, ma se uno non sta lavorando non è che a giugno possa pagare tutti gli arretrati».

Da precisare, comunque, che non è stato ancora pubblicato il Decreto sulla Gazzetta Ufficiale.

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