Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, a margine della firma del protocollo d’intesa tra la Regione e l’ordine degli psicologi della Campania per il sostegno e il supporto ai bambini e agli adolescenti nella fase post Covid-19, ha affermato: “Dobbiamo lavorare da subito senza perdere un minuto di tempo per completare la vaccinazione. Il governo sbaglia a rinviare all’inizio di dicembre per la terza dose, qui non dobbiamo perdere un minuto. Una volta passati i sei mesi bisogna fare la terza dose, se vogliamo evitare di chiudere l’Italia e richiudere le scuole. Siamo, credo, a un passo da questa prospettiva”.

“Noi stiamo registrando una serie di focolai. Ieri – ha annunciato De Luca – abbiamo avuto una riunione con tutti i direttori generali. Abbiamo sotto controllo sicuramente le terapie intensive, ma cominciamo a registrare ingressi nei reparti ordinari che devono preoccuparci”.

Per questo motivo ieri, mercoledì 17 novembre, si è parlato di “essere pronti con il piano B. Poi c’è il piano C e poi c’è l’emergenza assoluta. Cominciamo a preparare i posti letto adeguati a un incremento del 20% di contagio. Sinceramente bon abbiamo emergenze oggi, però dobbiamo sapere che fra due settimane arriveremo dove sono arrivati altri paesi d’Europa, è inevitabile”, ha detto De Luca.

IL VACCINO PER I BAMBINI

Il governatore campano ha anche detto che “i bambini non vaccinati sono vettori formidabili di trasmissione del contagio”. “In Italia – ha detto riferendosi ai no vax – emergono elementi di neo medievalismo, tra poco arriveremo alla stregoneria, alla negazione di vincoli scientifici. Sono preoccupato per il fatto che quest’ondata di disinformazione e primitivismo rischia di avere ricadute sulla campagna di vaccinazione ordinaria per i bambini. Davvero dobbiamo fare una battaglia di grande determinazione sul piano sanitario e psicologico”.

Non ho più voglia di parlare con chi non vuole vaccinarsi – ha concluso -, se manca l’alfabeto comune e parliamo linguaggi diversi è inutile perdere tempo. Noi oggi diamo per scontato che una percentuale di persone non risponderà a un dovere di civiltà”.