Sono stati desecretati e pubblicati online, sul sito della Fondazione Luigi Einaudi, i verbali di cinque riunioni del Comitato tecnico scientifico per il coronavirus, che per giorni le opposizioni hanno chiesto di rendere pubblici.

Si tratta del verbale completo del 28 febbraio, dei verbali del 1 e del 7 marzo, dei verbali completi del 30 marzo e del 9 aprile. In tutto, si tratta di circa 200 pagine.

Cosa dice il verbale del 28 febbraio

Innanzitutto, ora conosciamo i nomi dei componenti del Comitato Tecnico Scientifico: Agostino Miozzo, Giuseppe Ruocco, Silvio Brusaferro, Franceaco Maraglino, Franco Locatelli, Mauro Dioniso, Tiziana Coccoluto, Walter Ricciardi, Claudio D’Amario, Giuseppe Ippolito e Alberto Zoli. Quest’ultimo assente il giorno della redazione del verbale del 28 febbraio, ricordando che i primi casi di covid-19 a Codogno, nel Lodigiano, furono individuati il 21 febbraio.

In primo luogo, il CTS consigliò il divieto dei viaggi di istruzione in Italia e all’estero su tutto il territorio nazionale e per tutta la durata dell’emergenza «trattandosi di misura razionale e coerente con l’esigenza di contenimento del virus».

Poi, fu confermata la sospensione della domenica gratuita dei “musei a porte chiuse” per il 1° marzo e al contempo non si ritiene utile prorogare tale misura. Così come la sospensione degli esami della patente di guida.

E ora il riferimento alle specifiche Regioni:

A) Friuli Venezia Giulia, Liguria e Piemonte: «Regioni in cui non si sono verificati casi con modalità di trasmissione non note». Il CTS consigliò di applicare le misure di cui alla ‘ordinanza tipo’ perché ritenute «adeguate».

B) «Le Regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto presentano, invece, una situazione epidemiologica complessa attesa la circolazione del virus tale da richiedere la prosecuzione di tutte le misure di contenimento già adottate, opportunamente riviste come segue: sospensione di tutte le manifestazioni organizzate, di carattere non ordinario e di eventi in luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico, sportivo o religioso, anche se svolti in luoghi chiusi, ma aperti al pubblico (es: grandi eventi, cinema, teatri, discoteche, cerimonie religiose). Si propone che tale misura sia prorogata sino all’8 marzo 2020». Tra le misure, anche la «sospensione degli eventi e delle competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati» e «il divieto di trasferta organizzata dei tifosi residenti nelle tre regioni per la partecipazione ad eventi e competizioni sportive che si svolgono nelle restanti regioni».

C) Il Comitato tecnico scientifico nelle riunione del 28 febbraio scorso nella sede del Dipartimento della Protezione civile confermava «tutte le misure previste per la cosiddetta ‘zona rossa’», ovvero per gli 11 Comuni di Lombardia e Veneto dove si stava maggiormente diffondendo la pandemia da coronavirus.

Gli undici comuni, indicati dal DPCM del 23 febbraio precedente, erano Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione D’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini in Lombardia e Vo’ Euganeo in Veneto.

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