Lo scrittore cileno Luis Sepùlveda è morto a 71 anni dopo aver contratto il Covid-19. Era ricoverato all’ospedale di Oviedo, in Spagna. Sepúlveda era risultato positivo al coronavirus dopo essere tornato dal festival letterario Correntes dÉscritas, che si è tenuto a Póvoa de Varzim, in Portogallo e si trovava da 48 giorni nell’ospedale spagnolo, dove era stato trasferito in terapia intensiva.
Autore di oltre venti romanzi, libri di viaggio, sceneggiature e saggi, Sepùlveda viveva da anni in Spagna, dopo essere scappato dal Cile durante la dittatura di Pinochet. Lo scrittore ha conquistato la scena letteraria con il suo primo romanzo, Il vecchio che leggeva romanzi d’amore, apparso per la prima volta in Spagna nel 1989 e in Italia nel 1993. Amatissimo dal suo pubblico, ha pubblicato da allora numerosi altri romanzi, raccolte di racconti e libri di viaggio, tra i quali spicca Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare.
Nicola Zingaretti, il segretario del Partito Democratico, su Facebook ha scritto: «Ci lascia Luis Sepulveda, stroncato da questa belva che è il coronavirus. Una bruttissima notizia. Ci restano i suoi libri, le sue parole, le sue emozioni che non dimenticheremo mai. ‘Solo sognando e restando fedeli ai sogni riusciremo ad essere migliori e, se noi saremo migliori, sarà migliore il mondo’».
Laura Garavini, senatrice di Italia Viva: «Addio a un autore che ha incantato generazioni con il suo grande animo, senso civico e impegno ambientalista. Spesso precursore, sue parole più che mai attuali in tempi di Covid ‘Non c’è atto di coraggio che non celi la paura di non farcela. Ma noi uniti ce la faremo’ #SEPULVEDA».
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