Cosa sappiamo su XBB

Covid19, quale variante sta circolando in Cina?

Dalla Cina, come al solito, provengono pochi dati sul Covid-19 ma sembra che le varianti che stiano causando un aumento esponenziale dei contagi e dei decessi siano tutte derivanti da Omicron.

Tutti gli occhi, però, sono puntati sulla XBB, chiamata anche Gryphon, che ha determinato un’impennata di ricoveri a New York e potrebbe presto estromettere le altre varianti dal ‘predominio’.

Quale variante sta circolando in Cina?

Come spiegato su PledgeTimes.com, non ci può essere un risposta certa perché le sequenze depositate dalla Cina nei database internazionali sono poche rispetto alla mole dei contagi che stanno avvenendo nel Paese popolato da oltre un miliardo di persone.

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Al momento, la buona notizia è – come accennato – che le varianti paiano tutte essere derivanti da Omicron, cioè il ceppo del Sars-CoV-2 che circola da tempo in Europa e nel resto del mondo e contro cui abbiamo un buon grado di immunità data dal vaccino o da una precedente infezione.

In particolare, in Cina, le sequenze genomiche rilevate sono XBB, BF.7, BA.5.2 e BA.2.3.20, tutte Omicron, note da tempo e sotto osservazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dal mese di ottobre.

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Tra di esse BQ.1 e XBB che, secondo l’OMS, hanno “un rischio più elevato di reinfezione rispetto ad altre sottolinee circolanti di Omicron”.

A proposito di XBB, alcuni scienziati ritengono che questa sottovariante variante sia responsabile dell’ondata di contagi in Cina (ed è già presente in Italia): è il risultato combinante delle sottolinee BJ.1 e BM.1.1.1 che, a loro volta, hanno generato XBB.1.5 che a New York ha determinato l’aumento del 140% dei contagi nell’ultimo mese e un tasso di ricovero che non si vedeva dall’ondata dell’estate 2021.

XBB.1.5 contiene una mutazione chiamata F486P che gli permetterebbe di sfuggire agli anticorpi meglio dei suoi ‘cugini’ e sarebbe anche più trasmissibile.

La buona notizia è che uno studio congiunto – Emory University, Stanford University e NIAID – pubblicato il 21 dicembre scorso sul New England Journal of Medicine ha mostrato che i vaccini a RNA bivalente migliorino la neutralizzazione contro le sottovarianti Omicron, tra cui BA.2.75. 2, BQ.1.1 e XBB.

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