In Italia tampone obbligatorio per chi arriva dalla Cina e quarantena per i positivi. Anche il Giappone ha preso questa decisione e gli Stati Uniti d’Americani lo faranno presto. Cosa sta succedendo?

Beh, tutto ruota attorno alla paura che dalla Cina possano emergere nuove varianti di Covid-19 con tutti i rischi conseguenti. Finora, però, non ci sono state segnalazioni in tal senso. Tuttavia, c’è la preoccupazione che Pechino possa non condividere i dati su eventuali segni di varianti in evoluzione, così come già successo dall’inizio della pandemia, nel 2020.

A tal proposito, le autorità statunitensi hanno affermato che l’aumento dei casi di coronavirus in Cina, nonché la mancanza di informazioni, compreso il sequenziamento genomico delle varianti del virus nel Paese, hanno motivato la decisione di Washington di richiedere un test negativo per i passeggeri provenienti dalla nazione asiatica.

Inoltre, il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha sollevato preoccupazioni simili sulla mancanza di informazioni quando ha annunciato pochi giorni fa l’obbligo di un tampone per i passeggeri provenienti dalla Cina.

Però, il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha di recente affermato che l’OMS ha bisogno di maggiori informazioni sulla gravità dell’epidemia in Cina, in particolare sui ricoveri ospedalieri e le unità di terapia intensiva, “al fine di effettuare una valutazione completa del rischio della situazione sul campo”.

Anche India, Corea del Sud e Taiwan hanno annunciato i tamponi per i passeggeri provenienti dalla Cina.

Invece, le autorità sanitarie della Germania stanno monitorando la situazione ma non hanno ancora adottato precauzioni simili: “Non abbiamo alcuna indicazione che una variante più pericolosa si sia sviluppata in Cina”, ha affermato il portavoce del ministero della Salute Sebastian Guelde.

Dal canto di Pechino, il portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning ha dichiarato la scorsa settimana che la Cina ha sempre condiviso responsabilmente le sue informazioni con l’OMS e la comunità internazionale.

Infine, Wang Wenbin, portavoce del Ministero degli Esteri cinese, ha affermato: “La Cina è sempre convinta che le misure di prevenzione adottate da qualunque Paese debbano essere scientifiche ed adeguate, e che debbano trattare i cittadini di ogni Paese su un piano di uguaglianza senza condizionare i normali scambi di persone e la cooperazione”, commentando le misure adottate da alcuni governi. “Negli ultimi tre anni abbiamo reagito efficacemente alle cinque ondate pandemiche mondiali, evitato le infezioni generalizzate del ceppo originale e del Delta, più virulento, e ridotto considerevolmente il numero di casi gravi e decessi”, ha concluso il portavoce.

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