Da oggi, venerdì 11 febbraio, non è più obbligatorio indossare le mascherine all’aperto. Entra in vigore, quindi, la l’ordinanza firmata dal ministro Roberto Speranza martedì scorso. Tuttavia, bisogna sempre portare con sé la mascherina e indossarla in caso di assembramento.
Nel dettaglio, fino al 31 marzo 2022, ovvero fino alla conclusione dello stato di emergenza, “è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private” e “nei luoghi all’aperto è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di avere sempre con sé i dispositivi di protezione delle vie respiratorie e di indossarli laddove si configurino assembramenti o affollamenti”.
Non c’è obbligo di indossare la mascherina per:
- bambini di età inferiore ai sei anni;
- persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina;
- persone che devono comunicare con un disabile in modo da non poter fare uso del dispositivo;
- soggetti che stanno svolgendo attività sportiva.
Comunque, sono fatti salvi i protocolli e le linee guida anti-contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali, nonché le linee guida per il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici o aperti al pubblico. L’ordinanza ricorda anche che “l’uso del dispositivo di protezione delle vie respiratorie integra e non sostituisce le altre misure di protezione dal contagio”.
Secondo la Coldiretti lo stop alle mascherine all’aperto avrà anche un impatto economico, con un risparmio di 10 milioni di euro al mese nel settore dell’agricoltura. “Una scadenza importante – sottolinea la Coldiretti – per circa un milione di lavoratori nelle campagne dove gran parte delle attività si svolge all’aria aperta con la possibilità di rispettare le distanze”.
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