• Mini lockdown per i non vaccinati a Vienna.
  • Vietati bar, ristoranti, parrucchieri ed eventi con molte persone.
  • Lo scopo è contenere l’aumento dei contagi.

Giovedì scorso, 4 novembre, a Vienna, in Austria, è scattato il divieto di accedere a bar, ristoranti ed eventi con più di 25 persone per chi non si è vaccinato contro il Covid-19. L’obiettivo è contenere l’aumento dei contagi.

Come riportato da Reuters, circa il 64% della popolazione austriaca è completamente vaccinata contro il coronavirus. Ciò corrisponde alla media dell’Unione Europea ma è anche tra i tassi più bassi dell’Europa occidentale. Molti austriaci, infatti, sono scettici sui vaccini e tale visione è incoraggiata dal Partito della Libertà di estrema destra, il terzo più grande in Parlamento.

Giovedì scorsi i nuovi contagi sono stati 8.594, un aumento del 32% rispetto al mercoledì precedente e vicino al record di 9mila stabilito lo scorso mese di novembre. “Per me è importante prendere decisioni prima che le unità di terapia intensiva siano al completo”, ha detto il sindaco di Vienna Michael Ludwig, socialdemocratico, in conferenza stampa, delineando le nuove misure da introdurre come quella di vietare ai non vaccinati di andare dai parrucchieri.

Delle nove province austriache, Vienna è quella con il tasso di infezione più basso, anche perché ci sono state restrizioni più severe ma ha anche il più alto tasso di letti di terapia intensiva occupati da pazienti COVID-19, il 21%, per ragioni ancora non chiare. Il governo nazionale guidato dai conservatori ha delineato un piano in base al quale i non vaccinati saranno posti in isolamento, con restrizioni sui loro movimenti quotidiani, una volta raggiunti i 600 letti di terapia intensiva con pazienti con il COVID-19. Al momento, le terapie intensive occupate sono circa 350.

Due province, Salisburgo e Alta Austria, hanno rappresentato il 45% dei nuovi casi di giovedì. L’Alta Austria, una roccaforte del Partito della Libertà, ha il tasso di vaccinazione più basso dell’Austria.

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