Il ponte di Kerch, che unisce la Russia alla Crimea, simbolo dell’occupazione russa della penisola ucraina e una delle infrastrutture di prestigio di Vladimir Putin, è stato seriamente danneggiato da una esplosione.

Sui social media circolano molti video che documentano un incendio che ha devastato almeno due carrozze ferroviarie con una colonna di fumo nero molto grande. Inoltre, è crollata anche una parte del ponte stradale, finita in mare.

L’esplosione, udita a molti chilometri di distanza, è avvenuta stamattina, sabato 8 ottobre, intorno alle 6 del mattino, mentre un treno stava attraversando il ponte. Mykhailo Podolyak, consigliere della presidenza ucraina, su Twitter ha scritto: “La Crimea, il ponte, l’inizio. Tutto ciò che è illegale deve essere distrutto, tutto ciò che è stato rubato deve essere restituito all’Ucraina, tutto ciò che appartiene all’occupazione russa deve essere espulso”.

I danni alla sezione stradale del ponte mostrano che la carreggiata sembrava essere stata spezzata in modo netto senza alcun segno evidente di un attacco missilistico. Da qui l’ipotesi di un’azione di sabotaggio e le riprese condivise sui canali russi su Telegram sembrano rimarcare un camion al centro dell’esplosione ma non è chiaro se sia l’origine dell’incidente o se sia semplicemente rimasto coinvolto.

Il ministero per le Emergenze di Mosca ha comunicato che le fiamme sul ponte, causate dall’incendio di un treno contenente gasolio, “sono state spente”

Le fiamme sul ponte di Crimea causate dall’incendio di un treno contenente gasolio “sono state spente”. Lo ha annunciato il ministero per le Emergenze russo. Lo riporta Ria Novosti. Nelle operazioni di spegnimento, viene spiegato, sono state utilizzate “250 persone”.

Vladimir Konstantinov, capo dell’Assemblea di Crimea, ha denunciato l’accaduto come un colpo di stato da parte di “teppisti ucraini”. A Mosca il presidente Vladimir Putin ha disposto l’avvio di un’indagine governativa per risalire all’origine di quanto accaduto.

 

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