Martedì 19 gennaio al Senato, alle 9.30, ci saranno le comunicazioni del premier Giuseppe Conte, su cui verrà posta la questione di fiducia. Lo ha stabilito la capigruppo di Palazzo Madama che ha anche previsto nove ore per la durata della seduta, compreso il tempo necessario per le sanificazioni dell’Aula.

Quindi, l’esito del voto si conoscerà intorno alle 20, come fatto sapere da Davide Faraone, capogruppo Italia Viva.

Interpellato dai giornalisti sul voto di fiducia o meno a Conte, il senatore siciliano ha detto: «Se la situazione è quella che è, è chiaro che abbiamo già dichiarato ieri in conferenza stampa. Naturalmente abbiamo sempre detto che l’ideale per questa legislatura – naturalmente diamo per scontato che proseguirà – è avere un governo forte, autorevole che garantisca questo periodo di difficoltà».

Faraone ha aggiunto: «Abbiamo appreso ora che la modalità sarà quella della fiducia per cui ci riuniremo e stabiliremo come comportarci. Ieri in conferenza stampa è uscito tutto».

Per Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia, «se si va al voto al Senato, ha 150-160 voti: si devono sommare 35 del Pd, 92 del M5s, 8 del gruppo delle Autonomie, del gruppo Misto voteranno 22. Se si aggiunge Nencini si arriva a 158, ma penso che un altro paio di Italia viva si dissoceranno, quindi Conte può avere circa 160 voti. I votanti non sono 321 perché Napolitano generalmente non vota, Piano e Rubbia non si vedono da mesi, un altro paio di assenti per la legge dei grandi numeri ci sono sempre, quindi penso voteranno 315-316. La maggioranza è 159, quindi Conte può avere 160 voti, si salverà ma poi si campa male».

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