Vladimir Putin è stato chiaro. La Russia è sì pronta a esplorare “soluzioni diplomatiche” per risolvere la crisi in Ucraina, tuttavia gli interessi di Mosca non sono negoziabili. Parole pronunciate in un video trasmesso in occasione del Giorno dei difensori della Patria, festività nazionale in Russia.
Putin, nel dettaglio, ha affermato: “Il nostro Paese è sempre pronto al dialogo diretto e onesto, per la ricerca di soluzioni diplomatiche ai problemi più complessi”, aggiungendo che “gli interessi della Russia, la sicurezza dei nostri cittadini, per noi non sono negoziabili”.
Dalla Gran Bretagna, parole durissime sono giunte da Liz Truss, ministra degli Esteri, che ha spiegato che le sanzioni “faranno male” a Putin, “una risposta forte” al riconoscimento dell’indipendenza delle due repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk. Putin, ha aggiunto, “non può giocare a divide et impera”, cioè dividi e comanda. Truss ha aggiunto che “non abbiamo ancora assistito a un’invasione su vasta scala, ma siamo molto chiari sul fatto che se il presidente Putin dovesse intensificarsi, noi, la comunità internazionale, aumenteremo le nostre sanzioni”. Sempre Liz Truss, intervistata dalla BBC, ha affermato che un assalto russo a Kiev è una “possibilità molto reale”. E ancora: “La Russia ha circondato l’Ucraina, quindi potremmo assistere ad un attacco da una varietà di direzioni”.
Intanto, sul fronte, l’esercito ucraino ha reso noto che un altro soldato è stato ucciso e sei sono rimasti feriti in bombardamenti da parte dei separatisti filorussi nell’Ucraina orientale nelle ultime 24 ore. Lo riporta il Guardian. L’esercito ha registrato 96 bombardamenti, 81 dei quali sono avvenuti con armi pesanti, rispetto agli 84 del giorno precedente, come emerso dal rapporto giornaliero della Joint Forces Operation Ucraina, pubblicato questa mattina. Le forze separatiste hanno usato artiglieria pesante, mortai e lanciarazzi Grad.
Infine, la Cina si oppone alle sanzioni perché ritiene che non risolvono la crisi.
Commenta con Facebook