Antony Blinken, segretario di Stato americano, in una conferenza stampa, ha affermato che la risposta dell’Occidente in caso di invasione russa dell’Ucraina sarà “rapida, unita e dura”. E ancora: “Non ci dovremmo sorprendere se la Russia creasse una provocazione o un incidente e lo utilizzasse per giustificare un’azione militare già preparata da tempo”.

Blinken, inoltre, ha confermato la partenza della “maggior parte degli americani ancora presenti nell’ambasciata di Kiev” perché la “minaccia russa” è “sufficientemente alta e imminente da farci agire con tale prudenza”.

Sull’imminenza dell’invasione russa si è espresso anche Ben Wallace, ministro della Difesa britannnico, intervistato dal Sunday Times, parlando di “altamente probabile”. Mosca “potrebbe lanciare un’offensiva in qualsiasi momento”.

Intanto, anche Messico, Arabia Saudita e Qatar hanno invitato i propri connazionali a lasciare presto l’Ucraina e a non recarsi lì.

Infine, alcuni dipendenti della missione speciale di osservazione dell’OSCE in Ucraina dell’Est stanno lasciando l’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, come riportato dall’agenzia russa: “Sei auto hanno attraversato la linea di contatto al checkpoint Oleksandrivka (un sobborgo di Donetsk) in direzione dell’Ucraina”.

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