Antony Blinken, segretario di Stato degli USA, ha dichiarato che, sul campo, non ci sono ancora prove significative del ritiro delle forze militari dai confini dell’Ucraina, nonostante quanto affermato da Mosca.

Blinken, ad ABC News, ha detto: “Purtroppo c’è una differenza tra quello che la Russia dice e quello che fa. Stiamo vedendo un ritiro non significativo. Al contrario, continuiamo a vedere forze che si ammassano al confine“. Blinken ha, quindi, definito “reale” la minaccia di un’invasione e ha ribadito l’appello di Washington alla Russia per ridurre l’escalation della tensione.

“Il presidente Putin ha messo in atto la capacità di agire con brevissimo preavviso”, ha affermato il massimo diplomatico statunitense. “Può premere il grilletto, potrebbe farlo oggi, domani o la prossima settimane. Le forze sono lì se vuole rinnovare l’aggressione contro l’Ucraina”. Blinken ha anche detto: “Siamo preparati per la diplomazia. Siamo preparati per l’aggressione. Siamo preparati in ogni caso”.

Anche Jens Stoltenberg, segretario generale della NATO, ha sottolineato oggi, in conferenza stampa dopo una riunione con i ministri della Difesa alleati, che non è in corso alcun ritiro: “La Russia mantiene forze di invasione pronte all’attacco”.

Ma il Cremlino non ci sta e rilancia con Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo: “Non siamo interessati – onestamente – alle dichiarazioni di Stoltenberg, che o è il segretario generale della Nato, o è un banchiere, non ho ancora capito”, facendo riferimento al fatto che Stoltenberg, a settembre, lascerà la Nato per andare a dirigere la Banca centrale di Norvegia per 6 anni.

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