Con 152 voti favorevoli, 108 contrari e 4 astenuti, la Camera dei Deputati ha approvato il cosiddetto decreto legge flussi, che ora passa all’esame del Senato. Sul provvedimento il governo aveva ottenuto la fiducia, portando avanti un testo che amplia le norme in materia di immigrazione e include un elenco dei Paesi sicuri.

Secondo quanto previsto, il decreto dovrà essere convertito in legge entro il prossimo 10 dicembre, pena la decadenza delle misure. Tra le disposizioni principali figurano modifiche rilevanti alla gestione dei flussi migratori, alla regolamentazione del trattenimento dei migranti e alle procedure di ricongiungimento familiare.

Cosa prevede il decreto

Il decreto include diverse misure significative. In particolare:

    • Elenco dei Paesi sicuri: Sono considerati “sicuri” Paesi come Bangladesh, Egitto e Marocco, con implicazioni dirette sui richiedenti asilo provenienti da queste nazioni.
    • Segretazione dei contratti pubblici: I contratti relativi alla fornitura di mezzi e materiali per il controllo delle frontiere e delle attività di soccorso in mare sono stati dichiarati secretati.
    • Competenza delle Corti d’Appello: La competenza sulla convalida del trattenimento dei richiedenti protezione internazionale passa alle Corti d’Appello, in composizione monocratica, lasciando ai Tribunali specializzati solo le controversie riguardanti la protezione speciale.
    • Stretta sui ricongiungimenti: I richiedenti dovranno dimostrare una residenza in Italia di almeno due anni consecutivi, anziché uno, per accedere al ricongiungimento familiare.
    • Regolamentazione degli aeromobili privati: Obbligo per i voli privati che effettuano soccorsi in mare di informare le autorità competenti, con sanzioni amministrative per eventuali violazioni.

Le posizioni della maggioranza

La maggioranza ha rivendicato il decreto come una svolta nel contrasto all’immigrazione clandestina. Alessandro Urzì, capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Affari Costituzionali, ha dichiarato: “Con l’approvazione alla Camera del decreto flussi, l’Italia, sotto la guida del governo Meloni, rivendica la compattezza della maggioranza sulle politiche che stanno ridisegnando l’intero approccio verso l’immigrazione clandestina”.

Secondo Urzì, il provvedimento rappresenta una risposta concreta a una presunta emergenza interna legata all’ideologizzazione delle sentenze sulla protezione internazionale, evidenziando l’impegno del governo nella lotta alla tratta di esseri umani.

Critiche dall’opposizione

Dura la critica dell’opposizione. La deputata M5S Enrica Alifano ha definito il decreto una misura puramente propagandistica:
“Il decreto flussi è l’ennesimo esempio di cattiva gestione del fenomeno migratorio. La maggioranza dovrebbe ascoltare gli esperti, che hanno sottolineato come i migranti qualificati e non qualificati apportino beneficio alla crescita economica del nostro Paese”.

Alifano ha inoltre proposto l’istituzione di un permesso di soggiorno temporaneo per ricerca di lavoro, finalizzato a contrastare il lavoro nero e a favorire una migrazione governata e trasparente.

Inoltre, il deputato del PD Matteo Mauri ha definito il decreto una misura disumana: “Questo non è un decreto flussi, ma un decreto immigrazione. La sola cosa che sapete fare è rendere più difficili i salvataggi in mare e criminalizzare gli stranieri”. Mauri ha inoltre criticato l’inclusione dell’Egitto tra i Paesi sicuri, definendola “una scelta inaccettabile” alla luce delle vicende legate al caso Regeni.

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