Il Senato ha approvato in via definitiva il Decreto Sicurezza, trasformandolo in legge con il voto di fiducia. Il governo ha varato il provvedimento lo scorso 12 aprile per accelerare l’iter parlamentare del disegno di legge omonimo, già passato alla Camera ma fermo in Commissione al Senato.
Il testo, con alcune modifiche rispetto al disegno originale, risponde a rilievi del Quirinale e garantisce copertura finanziaria per un’applicazione immediata. Le norme mirano a rafforzare la sicurezza pubblica e urbana, affrontando temi sensibili come terrorismo, criminalità organizzata, proteste e gestione carceraria.
Nuovi reati e pene severe
Il decreto introduce il reato di occupazione abusiva di immobili, punibile con la reclusione da 2 a 7 anni. Chi blocca strade o ferrovie rischia il carcere: fino a un mese per un individuo singolo, fino a due anni se l’azione coinvolge più persone. Le proteste che causano danneggiamenti durante manifestazioni subiscono pene più dure, mentre il Daspo urbano si estende a chi ha precedenti per reati contro persone o patrimonio nei trasporti pubblici. Il decreto criminalizza anche la resistenza passiva, ossia condotte che ostacolano la gestione dell’ordine pubblico, e introduce il reato di rivolta in carcere o nei CPR, con pene da 1 a 5 anni.
Misure contro terrorismo e mafie
Il contrasto al terrorismo e alla criminalità organizzata occupa la prima parte del decreto. Nuovi reati includono la detenzione di istruzioni per atti terroristici e la divulgazione di metodi per fabbricare esplosivi o sostanze tossiche. Il decreto rafforza i controlli sui noleggi di veicoli, coinvolgendo piattaforme informatiche, e aggiorna la documentazione antimafia, tutelando il reddito di chi rischia di perdere mezzi di sostentamento a causa di divieti prefettizi. Rispetto al disegno di legge, il testo amplia le esenzioni economiche per i soggetti colpiti da interdizioni.
Divieto di cannabis e accattonaggio minorile
Il decreto vieta la coltivazione e la vendita di infiorescenze di cannabis, anche a basso contenuto di THC, salvo per usi industriali consentiti. Le sementi per scopi legali restano escluse dal divieto. Per l’accattonaggio minorile, la soglia di età per le sanzioni sale da 14 a 16 anni. Inoltre, il testo inasprisce le pene per chi sfrutta minori in attività di accattonaggio e per chi commette truffe agli anziani, rafforzando la tutela di categorie vulnerabili.
Bodycam e tutele per le forze dell’ordine
Le forze dell’ordine ottengono strumenti e tutele rafforzati. Il decreto autorizza l’uso di bodycam per i servizi di ordine pubblico e controllo ferroviario, rendendole obbligatorie. Gli agenti di pubblica sicurezza possono portare alcune tipologie di armi senza licenza anche fuori servizio. Nuove aggravanti puniscono la resistenza o la violenza a pubblico ufficiale, soprattutto in contesti legati a opere pubbliche. Il testo prevede rimborsi per le spese legali del personale coinvolto in procedimenti giudiziari legati al servizio e inasprisce le sanzioni per imbrattamenti su beni pubblici e per la fuga ai posti di blocco.
Novità per il sistema carcerario
Il decreto riforma l’organizzazione carceraria. I reati di rivolta e istigazione in carcere escludono i benefici penitenziari. Le aziende che assumono detenuti, anche in regimi alternativi, accedono a nuove agevolazioni fiscali. Il testo consente l’apprendistato per chi sconta pene fuori dal carcere e delega al governo la modifica del regolamento penitenziario. Rispetto al disegno di legge, il decreto specifica meglio le norme su apprendistato e lavoro esterno, recependo osservazioni tecniche del Senato.
Detenute madri e immigrazione
Le detenute incinte o madri di figli sotto i tre anni non beneficeranno più automaticamente del rinvio della pena: la decisione spetta ai giudici, e le condanne si scontano negli ICAM. Sul fronte immigrazione, i migranti devono presentare un documento d’identità per acquistare una SIM telefonica. La revoca della cittadinanza per condanne gravi si applica solo a chi possiede un’altra cittadinanza, con un termine esteso da 3 a 10 anni per adottare il provvedimento. Il decreto chiarisce i casi in cui la revoca non è applicabile, riducendo i margini interpretativi del disegno di legge.
Un testo controverso ma operativo
Le modifiche rispetto al disegno di legge, soprattutto sull’uso delle bodycam, i rimborsi legali e il blocco stradale, garantiscono effetti immediati. Il governo ha puntato su un testo più dettagliato per rispondere a esigenze di sicurezza e ordine pubblico, ma alcune misure, come le pene per i blocchi stradali e il divieto di cannabis, suscitano dibattito per il loro impatto su diritti e libertà individuali. La legge entra in vigore con l’obiettivo di offrire strumenti concreti alle forze dell’ordine e maggiore protezione ai cittadini, in un contesto di crescente attenzione alla sicurezza urbana.
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