Laura Boldrini, ex presidente della Camera dei Deputata, deputata del Partito Democratico, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha annunciato: «Ho intrapreso un’azione legale contro Matteo Salvini, una causa civile al tribunale di Milano per risarcimento danni».

Il motivo? «Per una massiccia strumentalizzazione della mia persona attraverso una campagna d’odio che non ha precedenti. Massiccia e duratura, e dai toni virulenti».

Boldrini, 59 anni, ha fatto riferimento al suo nome «associato ai crimini commessi dai migranti, come se io avessi la responsabilità di quelle azioni delinquenziali. Ma per capire dovremmo andare con ordine».

E ancora: «Partiamo dal 2013 quando la Lega era un partito in frantumi – era al 4% – e Salvini per risollevarne le sorti decise di scagliarsi contro i migranti e aveva anche bisogno di un capro espiatorio politico», quindi il leghista ha scelto di «prendere me come bersaglio politico».

L’ex presidente della Camera ha anche spiegato il perché di così tanto astio: «Avevo lavorato 15 anni all’Unhcr, l’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati. Quindi, Salvini e la Lega inventano una narrazione distorta del mio pensiero sull’immigrazione. Sostengono che io volevo l’invasione degli immigrati, la sostituzione etnica, un’immigrazione indiscriminata. Poi arrivano alla sintesi con uno slogan che non ha mai smesso di perseguitarmi», ovvero «le risorse boldriniane».

Tuttavia, perché la denuncia a Salvini è partita solo adesso? «Perché la campagna non finiva mai. Non finisce mai. Da quando nel 2018 ho smesso di fare la presidente della Camera ho cominciato a denunciare penalmente alcuni autori di post sui social. Singoli post, singole denunce», ha affermato Boldrini.

Salvini, ha proseguito «aveva fatto una montagna di post. Ho sperato che con la fine della mia carica istituzionale potesse finire anche la campagna d’odio. Siamo arrivati all’apice di quello che è successo qualche giorno fa alla Camera. Stavamo discutendo in Aula il decreto immigrazione e dai banchi della Lega si è alzato un deputato, Daniele Belotti che ha detto ‘Questa è una boldrinata’ spiegando che voleva dire l’insieme delle azioni tese a favorire l’immigrazione di massa, specie islamica, al fine di eliminare l’identità italiana e giungere alla sostituzione etnica. Ho capito che tornavo ad essere usata come bersaglio e a questo punto ho detto basta».

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