Via libera al cosiddetto decreto legge Rave che contiene norme anche sull’ergastolo ostativo e gli obblighi vaccinali. Il testo è passato alla Camera dei Deputati con 183 voti favorevoli, 116 contrari e 1 astenuto.

Il testo approvato a Palazzo Madama non ha subito modifiche rispetto a quello uscito da Montecitorio. Sul dibattito è stata posta la ‘tagliola’ dal presidente della Camera Lorenzo Fontana.

Durante e dopo la votazione ci sono state molte proteste dai banchi dell’opposizione. La prossima seduta si terrà il 9 gennaio quando sarà discusso il decreto Aiuti quater.

Il Governo ora dovrà recarsi al Quirinale per la promulgazione e la pubblicazione in extremis del DL in Gazzetta Ufficiale.

Ergastolo ostativo

L’ergastolo ostativo esclude i detenuti per reati particolarmente gravi dall’usufruire di alcuni benefici penitenziari a meno che non diventino collaboratori di giustizia.

Per ricevere i benefici il condannato dovrà dimostrare una buona condotta carceraria e di non avere pià alcun legame con la criminalità organizzata nonché risarcire i danni provocati. Per presentare la richiesta della libertà condizionale, inoltre, dovranno essere trascorsi 30 anni di reclusione.

Obbligo vaccinale

Con l’approvazione del decreto è ufficialmente in vigore l’anticipo della fine dell’obbligo vaccinale dal 31 dicembre al 1° novembre scorso per medici e personale sanitario. Di conseguenza, ci sarà il reintegro per tutti colori che erano stati sospesi dal servizio per non essersi vaccinati. Scade anche l’obbligo di indossare la mascherina negli ospedali e nelle RSA.

Rave

Il DL Rave prevede il contrasto ai raduni con “più di 50 persone da cui possa derivare un pericolo per l’ordine pubblic o la pubblica incolumità o la salue pubblica”. “Si modificano le norme relative all’invasione di terreni o edifici, pubblici o privati, con la previsione della reclusione da 3 a 6 anni e della multa da 1.000 a 10.000 euro. Nel caso di condanna o applicazione della pena su richiesta delle parti, si prevede la confisca delle cose utilizzate per commettere il reato”.