In California due donne, che gestivano un asilo nido, Nina Fathizadeh, 41 anni, e Shahin Gheblehshenas, 64 anni, rispettivamente figlia e madre, sono state arrestate per la morte per annegamento di due bambine di un anno.

Il 2 ottobre scorso, la 41enne Nina Fathizadeh – nella foto – ha chiamato i soccorsi dopo che tre bambini erano caduti in una piscina vicino la struttura. Tutti e tre sono stati portati in ospedale in condizioni critiche e due non ce l’hanno fatta.

Gli investigatori hanno poi riportato che al momento del tragico annegamento c’erano quattro bambini al servizio di Happy Happy – questo il nome dell’asilo nido – e un quinto era in procinto di essere consegnato. Nina Fathizadeh era responsabile della supervisione dei bambini dopo che un collega non c’era perché malato, mentre Shahin Gheblehshenas si trovava in un’altra struttura per l’infanzia, nonostante la carenza di personale.

La ricostruzione

Secondo quanto dichiarato dai pubblici ministeri, Nina Fathizadeh stava preparando la colazione, aveva lasciato uno dei bambini nella culla e aveva permesso agli altri tre di andare in un’area giochi nel cortile senza supervisione e fuori dalla sua vista. Quest’area è adiacente a una piscina circondata da una recinzione alta un metro e mezzo ma il marito di Shahin Ghebleshenas aveva aperto il cancello per innaffiare le piante e aveva omesso di chiuderlo nuovamente.

Nina Fathizadeh ha poi notato che uno dei bambini galleggiava nella piscina quando è andata a controllarli dopo circa cinque minuti. Mentre tentava il massaggio cardiaco su quel bambino, suo fratello si è reso conto della situazione e ha notato che anche gli altri due galleggiavano incoscienti nella piscina.

Il procuratore distrettuale locale, Jeff Rosen, ha dichiarato che tutti i membri del pubblico, compresi gli operatori di Happy Happy, hanno “la responsabilità di sorvegliare i piccoli come un falco”, come riportato da NBCBayArea.com. “Ora è nostra responsabilità assicurarci che questi imputati siano ritenuti responsabili di questa tragedia evitabile e straziante”, ha aggiunto.

Secondo quanto riferisce l’ufficio di Rosen, Nina Fathizadeh e Shahin Ghebleshenas potrebbero rischiare una pena massima di 16 anni ciascuna in caso di condanna.

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