Si è spento a Roma il presidente emerito della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, avrebbe compiuto 96 anni il prossimo 8 dicembre. Dal 2004 il suo cuore era sostenuto da un un pacemaker per fronteggiare le crisi di ipotensione.
Nato a Livorno, Ciampi è stato uno dei protagonisti del traghettamento dalla Prima alla Seconda Repubblica sia come superministro dell’economia nella crisi economica dei primi anni 90, sia come premier e presidente della Repubblica.
E’ stato uno dei principali fautori dell’ingresso dell’Italia nell’euro, ma va ricordato anche per un processo di recupero dei valori dell’unità nazionale.
Venne eletto capo dello stato nel maggio del 1999 e ebbe sempre un alto indice di gradimento popolare nei sondaggi fatti dai vari Istituti italiani, con una media oscillante tra il 70 e l’80%.
Nel corso di una sua visita a Catania, nel 2000, Ciampi sottolineo il ruolo della Sicilia nel Mediterraneo “al centro di problemi che saranno i problemi fondamentali e principali del secolo che abbiamo appena iniziato”.
“Qui in Sicilia – disse il capo dello Stato durante un memorabile discorso – ci troviamo in una condizione obiettiva di vantaggio nel grande dialogo di confronto con la realtà dell’Africa e del Medio Oriente. E di qui dobbiamo affrontare i problemi dei collegamenti. Perché non c’è dubbio che il tema dei collegamenti è – lo avete sentito anche voi qui a Catania – ancora oggi uno degli elementi di limitazione. Vediamolo però nell’ottica del futuro. Sapete quanto io insista per esempio sui collegamenti via mare. Bisogna affrontare questi problemi nell’ottica anche di quelli che possono essere i salti nel modo di cercarvi soluzione”.
Recentemente aveva rilasciato un’intervista al Messaggero in cui l’ex presidente aveva dedicato una sua riflessione all”Europa. Complice il vertice a tre di Ventotene Ciampi sottolineò come ormai fosse “chiaro che serve un rilancio ideale sul versante dell”Unione politico-economica”, altrimenti “le stesse fondamenta dell”Ue sono a rischio”.
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