In Egitto, nel Mar Rosso, due turiste sono state attaccate dagli squali mentre stavano nuotando e uccise. Il dramma è accaduto ieri, domenica 3 luglio, a Hurghada e ne ha dato notizia il ministero dell’Ambiente.
All’agenzia Reuters due fonti hanno riportato che il corpo di una turista di nazionalità rumena sulla quarantina è stato scoperto poche ore dopo che un attacco ha causato la morte di una donna austriaca di 68 anni. Entrambi gli incidenti sono avvenuti al largo della costa di Sahl Haheesh, a distanza di 600 metri l’uno dall’altro.
Il ministero, nella sua nota ufficiale, ha affermato che è stato organizzato un comitato per esaminare le circostanze degli attacchi e le motivazioni scientifiche. Inoltre, il governatore della regione in cui è avvenuto il dramma, il maggiore generale Amr Hanafi, ha disposto la sospensione di tutte le attività nell’area circostante gli attacchi.
La prima vittima – la donna austriaca che da cinque anni viveva in Egitto con il marito del posto – era stata trasferita in un ospedale privato locale. Inutili, però, i tentativi di rianimarla. Le ferite erano troppo gravi. Gli squali le avevano strappato il braccio sinistro.
Il Mar Rosso è una meta turistica molto gettonata. Lì gli squali sono comuni ma raramente attaccano le persone che nuotano entro i limiti autorizzati. L’ultima vittima al largo di una spiaggia del Mar Rosso di uno squalo risale al 2018, un turista ceco.
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