Un cittadino di origine egiziana ha provato ieri sera, martedì 12 maggio, a intrufolarsi nel palazzo di Milano in cui vive Silvia Romano, la cooperante che ha trascorso 18 mesi di prigionia tra il Kenya e la Somalia dopo essere stata liberata.

L’uomo, come si apprende dall’Ansa, ha dichiarato di essere un ammiratore della ragazza e che ha provato a esprimere di persona la propria solidarietà. Un gesto che, comunque, si aggiunge alle pesanti critiche ricevute in questi giorni da Silvia Romano (non ultimo l’attacco del deputato della Lega Alessandro Pagano che l’ha definita «neo terrorista»).

Anche per questo all’ingresso del palazzo staziona una volante. Inoltre, la polizia scientifica sta effettuando rilievi all’interno dell’appartamento al piano di sotto rispetto a quello dove vive la ragazza. Secondo quanto si è appreso, la famiglia che abita nell’appartamento avrebbe trovato dei cocci di vetro sospetti vicino a una finestra e ha subito chiamato le forze dell’ordine.

Sul Corriere della Sera, a tal proposito, si dice che con quei cocci di bottiglia è stata colpita la finestra dalla quale la 24enne lunedì si è brevemente affacciata per salutare.

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