Ma Calenda e Salvini non vogliono abolirlo del tutto

Conte difende il reddito di cittadinanza, “Scontro sociale se si toglie”

Il reddito di cittadinanza è, senza dubbio, uno dei temi caldi della campagna elettorale in vista del voto del 25 settembre.

Ieri sera, domenica 28 agosto, intervenuto a Zona Bianca su Rete4, il leader del MoVimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha affermato: “È irresponsabile pensare in un periodo di grave emergenza di cancellare un sistema di protezione sociale come il reddito di cittadinanza. È pura follia. Chi lo fa, consapevolmente appicca il fuoco in un pagliaio e si assume la responsabilità di aizzare uno scontro sociale di dimensioni epocali”.

Conte ha ammesso le frodi ma sono “minime” e sono stati introdotti “con la manovra abbiamo introdotto meccanismi ancora più severi e un meccanismo di penalizzazione in caso di rifiuto della prima offerta di lavoro”.

Leggi anche

Reddito cittadinanza, Orlando “Non risulta uso abnorme distorto”

Sull’argomento, da Catania, si è espresso anche Carlo Calenda di Azione, leader del Terzo Polo: “Non sono contrario al Reddito di Cittadinanza. Chi non può lavorare, non é in condizioni di farlo, deve continuare a prenderlo. Chi può lavorare deve essere formato. Oggi in Italia, ad esempio, mancano tremila saldatori. Chi rifiuta il lavoro deve perdere il sussidio. E contemporaneamente siamo favorevoli al salario minimo in modo da garantire uno stipendio decoroso”.

Infine, da Vibo Valentia, Calabria, Matteo Salvini, leader della Lega, ha detto: “il reddito di cittadinanza serve a chi non può lavorare, ma se ci sono ragazzi di vent’anni che prendono questi soldi e rifiutano un’offerta di lavoro non hanno più diritto a prendere questi soldi perché i soldi devono essere dati alle aziende che creano lavoro. Altro paio di maniche è chi non può lavorare che non può essere dimenticato”.

Leggi anche

Reddito cittadinanza revocato, protestano le famiglie dei detenuti “Norma ingiusta, faremo ricorso”

Leggi l'articolo completo