Giuseppe Conte, leader del MoVimento 5 Stelle, intervistato dal sito Money.it, ha approfondito alcuni punti economici del programma elettorale in vista del voto del 25 settembre.

Superbonus

L’ex premier ha affermato: “Intendiamo stabilizzare il Superbonus e gli altri bonus edilizi, in un arco temporale di almeno 5 anni e partendo da un sostegno statale tramite un’aliquota che cresce a seconda della bontà dell’investimento: l’efficientamento energetico resta l’obiettivo numero uno, a maggior ragione in questa fase di aspra inflazione”.

Gas russo

Conte ha dichiarato che “per il M5S l’orizzonte rimane quello di investimenti ancora più massicci e rapidi in fonti rinnovabili. Un recente studio di 15 università internazionali, guidate dalla Lut University finlandese, sostiene che possiamo veramente arrivare a un approvvigionamento al 100% da fonti rinnovabili entro il 2050. È l’orizzonte che abbiamo inserito nel nostro simbolo, è quello a cui lavoriamo ancora più convintamente”.

E ancora: “L’Italia oggi è così dipendente dal gas russo per le politiche portate avanti negli ultimi 25 anni dallo stesso centrodestra, nessun partito escluso, che oggi si produce in scomposte e poco credibili retromarce”.

Tassazione degli extra – profitti

Conte ha annunciato che il M5S guarderà “alle urgenze del Paese, in un autunno che si preannuncia drammatico: subito una vera tassazione degli extra-profitti delle società energetiche per recuperare 9 miliardi di mancato gettito e tagliare le bollette agli italiani. Poi spazio ad un fisco più leggero e digitale, lavoro stabile e investimenti a costo zero nella transizione ecologica, grazie alla stabilizzazione del Superbonus, degli altri bonus edilizi e della cedibilità dei crediti d’imposta”.

Reddito di cittadinanza

A proposito di RdC, Conte ha setto: “Sfatiamo il tabù dei percettori di reddito ‘sfaticati’: la maggior parte di loro non è in condizione di lavorare, tra questi ci sono 700 mila minori e 200 mila disabili. Tra gli idonei al lavoro il 30% ha sottoscritto almeno un contratto di lavoro e non scordiamo che il 46% dei percettori sono ‘lavoratori poveri’. Sapete cosa significa? Non arrivano a fine mese con gli stipendi che prendono”.

Conte, quindi, intende “rafforzare” la misura “attraverso l’aggiornamento della scala di equivalenza per famiglie numerose e disabili e la possibilità di renderlo compatibile con lo svolgimento di lavori stagionali fino a una certa soglia di reddito annuo”.

Infine, l’attacco al centrodestra: “Sulle politiche attive ricordo che il Conte I nel 2019 ha investito 1 miliardo per l’assunzione di nuovi operatori nei centri per l’impiego, a cui si aggiungono 4,4 miliardi previsti nel PNRR: dopo tre anni le Regioni, responsabili dei centri e delle politiche attive, hanno fatto solo il 29% delle assunzioni. Salvini, Berlusconi e Meloni lasciassero stare chi vive ai limiti della povertà e tirassero le orecchie ai loro governatori, visto che 14 Regioni su 20 sono in mano al centrodestra”.

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