Enrico Letta, segretario del Partito Democratico, in un’intervista a Il Giornale, ha affermato: “Una delle pochissime cose che ci uniscono, con Giorgia Meloni, al di là del rispetto e della cortesia che ci si riserva tra avversari, è una visione bipolare della contesa politica. Destra e sinistra. Conservatori e progressisti. Chi vince governa. E io non ho alcuna intenzione di mettere in discussione la democrazia dell’alternanza”.

A proposito, poi, delle contestazioni in piazza denunciata dalla leader di Fratelli d’Italia – come successo anche a Palermo – Letta ha detto: “Ogni episodio di violenza e ogni minaccia vanno condannati con forza. È stato fatto. Mi sembra pleonastico doverlo rimarcare. Rilevo che il vittimismo della destra si conferma un leitmotiv delle campagne elettorali. In questa ha assunto tinte un po’ più esasperate del solito, ma ci abbiamo fatto l’abitudide”.

“Alle letture false invece no, non ci abituiamo – ha proseguito Letta – Nessuno nel PD ha speculato sul fascismo. E se i casi di esponenti FDI nostalgici o apertamente inneggianti al fascismo si moltiplicano sulla stampa, certo non è responsabilità nostra. Con Meloni abbiamo un rapporto civile da avversari politici. E i toni sono reciprocamente ruvidi. Ci sta quando si è espressione di due visioni del Paese e del mondo radicalmente opposte. La polarizzazione è nei fatti e nelle sensibilità, nelle storie personali”.

Letta ha poi proseguito: “Se vince il centrosinistra Meloni può continuare a gestire la sua vita di madre, donna, cattolica, italiana come meglio crede. Se vince la destra e chi dice ‘Dio, patria e famiglia’, il rischio è veder contratti i diritti individuali, a partire da quelli delle donne. Basta guardare cosa accade nelle Marche sulla 194. Il suo è un modello intrinsecamente patriarcale. Il discrimine tra noi e loro sui diritti della persona è nella parola ‘libertà'”.

Infine, governo di larghe intese con Mario Draghi ancora premier? “la parola definitiva l’ha detta Mario Draghi: no. Chi continua ad evocarlo ha una rimozione della realtà. E non gli fa un buon servigio”, ha concluso.

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