Oggi, in Calabria ed Emilia Romagna è il sabato del silenzio elettorale. Stop ai comizi pubblici.

Domani, dalle 7.00 alle 23.00, si voterà in entrambe le Regioni per rinnovare il Consiglio regionale e scegliere i nuovi rispettivi presidenti. Immediatamente dopo la chiusura delle operazioni, avrà inizio lo scrutinio.

EMILIA ROMAGNA

Sette i candidati in Emilia Romagna:

  1. Stefano Boccini, presidente regionale uscente in cerca della riconferma, sostenuto da PD, Emilia – Romagna Coraggiosa, Europa Verde, +Europa insieme a Psi e Pri, lista civica Bonaccini presidente, Volt;
  2. Lucia Borgonzoni, eletta senatrice della Lega nel marzo 2018, sostenuta da Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, lista civica Borgonzoni presidente, Giovani per l’ambiente e il Popolo della famiglia insieme a Cambiamo;
  3. Simone Benini, imprenditore, consigliere comunale di Forlì dal 2014, candidato del MoVimento 5 Stelle;
  4. Marta Collot di Potere al Popolo, 26 anni;
  5. Domenico Battaglia, nato a Palermo nel 1973, candidato della lista Movimento Vaccini Vogliamo Verità, schierato contro l’obbligo vaccinale;
  6. Stefano Lugli, nato nel 1974, militante dell’Anpi e sostenuto dalla lista L’Altra Emilia Romagna;
    – Laura Bergamini, 59 anni, sostenuta dalla lista di Rifondazione Comunista.

In Emilia Romagna bisognerà eleggere 50 consiglieri e sarà possibile optare per il voto disgiunto nell’unica scheda a disposizione dell’elettore, di colore verde.

CALABRIA

Quattro i candidati in Calabria:

  • Jole Santelli, 51 anni, sostenuto da sei liste: Jole Santelli presidente, Forza Italia, Casa delle Libertà, Lega, Fratelli d’Italia, Udc;
  • Filippo Calippo, detto Pippo, 73 anni, sostenuto da Io Resto in Calabria, Partito Democratico e Democratici Progressisti;
  • Francesco Aiello, 54 anni, sostenuto dal Movimento 5 Stelle e da Calabria Civica – Liberi di cambiare;
  • Carlo Tansi, 57 anni, sostenuto da tre liste: Tesoro Calabria, Calabria Pulita, Calabria Libera.

Al contrario dell’Emilia Romagna, in Calabria non è previsto il voto disgiunto (l’elettore può esprimere il suo voto solo per il candidato alla carica di presidente collegato alla lista provinciale prescelta) né la doppia preferenza di genere.