La satira di Charlie Hebdo non risparmia neanche le vittime del terremoto: sull’ultimo numero del giornale satirico, uscito il 31 agosto, mentre nei paesi del Centro Italia colpiti dal sisma del 24 agosto scorso si continuava a scavare per recuperare le persone rimaste sotto le macerie, è stata pubblicata una vignetta dal titolo ‘Terremoto all’italiana’. L’immagine mostra due persone insanguinate e altre sepolte a strati, come se fossero il ripieno della pasta, con la dicitura: ‘Penne al sugo di pomodoro, penne gratinate, lasagne’.

La vignetta sul terremoto è pubblicata nell’ultima pagina del numero in edicola, che ha in copertina una vignetta sul ‘burkini’. Nella stessa ultima pagina, il tema della sciagura in Italia viene affrontato in un colonnino con una serie di battute: “Circa 300 morti in un terremoto in Italia. Ancora non si sa se il sisma abbia gridato ‘Allah akbar’ prima di tremare”.

La pubblicazione ha fatto esplodere le reazioni sui social. C’è chi scrive “Non siamo più Charlie” (lo slogan ‘Je suis Charlie’ aveva invaso la Rete dopo l’assalto al giornale francese nel gennaio 2014, ndr) e chi critica la facilità con cui si passa dalla libertà di espressione al cattivo gusto. Nonostante qualcuno, poi, difenda il Black Humor, da sempre esistito, tantissimi non riescono a capire in che modo possa far ridere l”ironia’ sulle vittime di un evento catastrofico come il terremoto. Una satira che, però, non sorprende alcuni: dopo la vignetta sulla morte del piccolo siriano Alan Kurdi (avvenuta un anno fa) , si ricorda su Twitter, cosa non ci si può aspettare?

Le reazioni. “Charlie Hebdo pubblica una vignetta satirica sui morti italiani del terremoto. Non fa ridere, non è sagace, non c’è

neppure del “sarcasmo nero”. È solo brutta. Si vede che l’ha fatta un cretino. Mi spiace non siano riusciti più a trovare vignettisti capaci”, ha scritto su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

“Terremoto all’italiana: penne al pomodoro, penne al gratin, lasagne”.

Pensavamo fosse un fake, lo abbiamo sperato, invece no: non è una bufala la vignetta di Charlie Hebdo, firmata dal vignettista Felix, che si prende gioco delle 294 vittime del sisma che ha colpito il Centro Italia il 24 agosto scorso.

A pagina 16 dell’ultimo numero in edicola, un uomo e una donna ricoperti di sangue e con i vestiti stracciati sono uno accanto all’altra, i volti sono quelli dell’angoscia, a seguire una montagna di cadaveri, di corpi esanimi sepolti da strati di pasta: un nauseabondo menu tricolore secondo la rappresentazione del settimanale satirico francese.

La cui redazione, ricorderete, venne colpita il 7 gennaio 2015 da un attacco terroristico compiuto da Saïd e Chérif Kouachi, fratelli franco-algerini dichiaratisi affiliati di Al-Qaeda: i morti furono 12 – tra cui il direttore Stéphane Charb Charbonnier, Jean Cabu Cabut e Georges Wolinski – 11 i feriti. Quel giorno, e i giorni e le settimane e i mesi dopo, partì la campagna “Siamo tutti Charlie” in difesa della libertà d’opinione e della libertà di stampa. Oggi definirsi tale è davvero difficile.