- Fabrizio Corona ha di nuovo commesso un atto di autolesionismo.
- Il racconto dell’avvocato dell’ex paparazzo dei VIP.
- Corona vuole incontrare i vertici del Tribunale di Sorveglianza di Milano.
Fabrizio Corona «si è ferito anche stanotte, si è piantato una penna biro in un braccio, e va avanti con lo sciopero della fame, non si fermerà e io sono molto preoccupato».
Così il legale del fotografo siciliano, l’avvocato Ivano Chiesa, a proposito delle condizioni di Corona, ricoverato da quattro giorni nel reparto di psichiatria dell’ospedale Niguarda di Milano, dopo che si è ferito a un braccio e ha reagito contro le forze dell’ordine, rompendo anche un vetro dell’ambulanza, quando ha saputo di dovere tornare in carcere.
Giovedì scorso, 11 marzo, infatti, il Tribunale di Sorveglianza di Milano giovedì scorso ha revocato, per una serie di violazioni delle prescrizioni, il differimento pena in detenzione domiciliare che era stato concesso a Fabrizio Corona per una patologia psichiatrica nel dicembre 2019.
Tre giorni fa Corona, 46 anni, ha cominciato lo sciopero della fame tre giorni fa e ha fatto sapere che non si fermerà fino a quando non avrà parlato con i vertici della Sorveglianza «o con qualcuno delle istituzioni». Per ora, come detto dall’avvocato Chiesa, «non si è fatto avanti nessuno».
Per il legale «coloro che hanno preso quel provvedimento, disconoscendo relazioni che dicevano che Fabrizio non poteva tornare in carcere e fotografavano quello che sta accadendo proprio ora, dovranno poi rendere conto a chi di dovere, perché è stata un’imprudenza gravissima».
Secondo Chiesa, Corona «resterà ancora in ospedale e sono molto preoccupato: l’ultima volta che gli venne revocato l’affidamento non fece una piega, perché sapeva di aver sbagliato, ora non si fermerà perché sa che sta subendo un’ingiustizia».
Commenta con Facebook