Il deputato parlamentare Fabio Rampelli, esponente di Fratelli d’Italia, ha presentato una proposta di legge a Montecitorio, firmata da una ventina di colleghi del suo partito, che prevede “una sanzione amministrativa consistente nel pagamento di una somma da 5.000 euro a 100.000 euro” per chi si macchierà di ‘forestierismo’ linguistico, cioè userà termini non italiani soprattutto nella Pubblica Amministrazione.

Si tratta di una battaglia non nuova di Rampelli che, nelle scorse legislature, aveva presentato testi per salvaguardare la lingua italiana e istituire anche un Consiglio superiore contro l’abuso di lingue straniere.

Ironia del MoVimento 5 Stelle

Gli esponenti del MoVimento 5 Stelle in commissione cultura alla Camera e al Senato hanno commentato: “Pensavamo di averne viste già molte di proposte sconclusionate e al limite del ridicolo da parte di questa maggioranza, ma quella che giunge con apposito disegno di legge da parte del vice presidente della Camera Rampelli le batte tutte. L’alfiere di Fratelli d’Italia porta in Parlamento una crociata contro i ‘forestierismi’, prevedendo sanzioni da 5.000 a 100.000 euro per chi dovesse violare l’italico idioma. Peccato che sia proprio il suo governo ad aver istituito il Ministero del ‘made in Italy‘”.

E ancora: “Rampelli denuncerà il collega di partito Urso che è a capo di un siffatto ministero, tanto incline al forestierismo perfino nel suo nome? Insomma è lo stesso governo di cui lui fa parte ad essere responsabile dell”inquinamento della lingua italiana’, denunciato nella relazione alla sua legge. Speriamo si tratti di un clamoroso misunderstanding, o fraintendimento che dir si voglia, ma temiamo che si tratti invece dell’ennesima boutade di un partito e di una maggioranza evidentemente incapaci di coprirsi di ridicolo anche solo per un giorno. Che cosa ne penserà Giorgia Meloni, che il giorno del suo insediamento si è orgogliosamente definita una ‘underdog’ della politica?”.