In Friuli – Venezia Giulia è stato riscontrato il primo caso di contagio da febbre del topo, causata da Hantavirus.

Come riportato da Il Piccolo, si tratta di un caso importato, perché riguarda uno sloveno che risiede a qualche chilometro dal confine, nella zona di Gorizia.

L’uomo, qualche giorno fa, si è presentato al Pronto Soccorso di Goriza. Non è in gravi condizioni. Da rimarcare che non c’è il rischio che il contagio avvenga da uomo a uomo. L’infezione da Hantavirus, però, avviene per contatto diretto con feci, saliva e urina di roditori infetti ma anche per inalazione del virus attraverso gli escrementi dei topi.

Il periodo di incubazione è variabile e può essere di pochi giorni o di alcuni mesi. Nella maggior parte dei casi, comunque, è pari a 2 – 4 settimane.

L’infezione può causare o una febbre emorragica con sindrome renale (che causa un aumento della permeabilità vascolare, una diminuzone della pressione sanguigna e un danno ai reni) o una sindrome polmonare da hantavirus (con sintomi che si presentano come quelli dell’inflluenza ma poi insorgono difficoltà respiratorie).

Come riportato sul sito del Ministero della Salute, casi umani di infezione da hantavirus generalmente si verificano nelle aree rurali (foreste, campi, fattorie, ecc.), dove si possono ritrovare i roditori portatori del virus. Pertanto, i luoghi polverosi infestati da roditori devono essere considerati a rischio.