A Ferrara un matrimonio è stato annullato a 36 ore dalla cerimonia perché la madre della sposa è risultata positiva al coronavirus. Di conseguenza, anche i futuri sposi sono stati costretto all’isolamento perché entrati in contatto con la donna.

La coppia, però, ha deciso di chiedere i danni per una presunta cattiva gestione da parte dell’ospedale, in particolare nella comunicazione della positività all’anziana. Il fatto è accaduto un mese fa ed è stato raccontato dalla Nuova Ferrara.

La donna, 70enne, pochi giorni prima del matrimonio della figlia, ha accusato dolori addominali. Dopo aver consultato il medico di base, è andata al Pronto Soccorso di Cona. Dopo alcuni esami, tra i quali il tampone, la donna è stata visitata e dimessa con alcune prescrizioni.

I sintomi, però sono continuati e il pomeriggio dopo la 70enne ha deciso di tornare al Pronto Soccorso dove ha appreso che il tampone del giorno prima aveva dato esito positivo. Le sarebbe stato detto che la positività le era stata comunicata con un SMS, effettivamente ricevuto, ma con un codice attraverso cui accedere a un sistema per poi avere il risultato. La donna, le cui condizioni per il Covid-19 erano serie, è stata ricoverata per una decina di giorni.

La figlia adesso si è rivolta a un legale, l’avvocato Denis Lovison, per chiedere i danni morali e materiali per il matrimonio saltatoe poi si valuterà anche il fatto che non aver individuato subito i sintomi e aver dimesso la donna, come spiegato dall’avvocato all’ANSA, poteva costituire per la 70enne un rischio, soprattutto in un periodo in cui non c’erano ancora i problemi di tracciamento e organizzativi di questi giorni. Per quanto riguarda le nozze, la coppia non ha ancora fissato una nuova data.

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