È stata condannata a sei anni e mezzo di reclusione la madre 32enne di Prato accusata di avere abusato di un minore a cui impartiva ripetizioni. Da questa relazione è nato anche un figlio due anni fa.

La sentenza di primo grado è stata emessa dal giudice Daniela Migliorati ai danni dell’operatrice socio – sanitaria, accusata di atti sessuali e violenza sessuale nei confronti di un minore, oggi 16enne.

Per la donna, i pm Lorenzo Gestri e Lorenzo Boscagli avevano chiesto una pena di 7 anni. Con la donna è stato processato anche il marito.

L’uomo è stato condannato a un anno e mezzo di reclusione: è accusato di falsa attestazione di stato poiché in una prima fase della vicenda aveva affermato di essere lui il padre del bambino nato dalla relazione della moglie con il ragazzino, pur sapendo, secondo la Procura, che il bambino era stato concepito con il minore, che all’epoca dei fatti contestati non aveva ancora compiuto 14 anni. Per il marito, i pubblici ministeri avevano chiesto una pena di 2 anni.

Durante il processo, la difesa della donna, l’avvocato Mattia Alfano, aveva chiesto l’assoluzione per tutti i capi di imputazione. Ora il legale attende il deposito delle motivazioni della sentenza e poi presenterà appello.

L’indagine, condotta dalla squadra mobile di Prato, era stata avviata nei primi giorni di marzo del 2019 dopo la denuncia presentata dai genitori del ragazzo minorenne.

Ai genitori il minore aveva raccontato della relazione con la donna e di essere il padre del neonato che la sua insegnante di ripetizioni in orario pomeridiano, già madre di un altro bambino, aveva partorito pochi mesi prima. Fonte: Adnkronos.