Una caffetteria di Firenze dovrà pagare una multa da mille euro perché non ha esposto al bancone il prezzo di una tazzina di caffè. La sanzione è conseguenza della contestazione di un cliente che, indispettito per il costo ritenuto alto di un decaffeinato, pari a due euro, ha chiamato la polizia municipale perché il prezzo non era esposto.
Francesco Scampo, titolare del bar ‘Ditta artigianale‘, noto anche per il titolo di campione italiano di caffetteria, su Facebook ha scritto: “Ci si può infastidire così tanto da mobilitare una pattuglia della polizia municipale di Firenze, costretta ad intervenire e trovarci (giustamente secondo una legge datata) in errore, in quanto non esponevamo il prezzo del decaffeinato sul menu esposto dietro banco (presente però nel menu QR code)? Credo che con tutto quello che oggi si somministra nei bar questa legge ha tanto dell’assurdo e andrebbe cambiata, altrimenti il 99,9% di bar e ristoranti sarebbero facilmente in errore”. Scampo ha anche sottolineato che il decaffeinato in questione era un caffé “di una piantagione messicana, preparato con molta professionalità dai miei baristi”.
Il titolare non ha messo in discussione la sanzione – “Sono pronto a pagare per i miei errori” – ma ha chiesto “che nessuno più si scandalizzi se paga un espresso due euro: è una missione e la porterò avanti a testa alta”.
Confartigianato Firenze ha espresso solidarietà al titolare: “Non considerare la qualità di un prodotto dove c’è un grande lavoro dietro – ha affermato in una nota il presidente Alessandro Vittorio Sorani – è qualcosa che mi amareggia profondamente. La qualità si paga ed è a vantaggio di tutti”.
Infine, per Serena Nobili di Dini Caffè “siamo nel 2022 ma ancora in Italia non si può parlare di qualità quando si parla di caffè, in questo settore la qualità non viene percepita: è gravissimo”.
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