Nella notte scorsa, dopo la ricezione del riscontro positivo da parte delle Regioni, è stato firmato dal premier Giuseppe Conte e dal ministro della Salute Roberto Speranza il nuovo DPCM con le nuove misure per contrastare la diffusione del Covid-19, che hanno una durata di 30 giorni.

LE MISURE

  • Sono vietate le feste private al chiuso o all’aperto.
  • Si raccomanda di evitare di ricevere in casa più di sei familiari o amici se non sono conviventi.
  • Chiusura alle 24 per i ristoranti e i bar.
  • Divieto dalle 21 di consumare in piedi.
  • Restano chiuse le sale da ballo e discoteche, all’aperto o al chiuso ma sono permesse fiere e congressi, sempre rispettando le misure di distanziamento sociale e le mascherine indossate.
  • Il limite per le cerimonie religiose resta legato alla capienza e alla possibilità di mantenere la distanza interpersonale di 1 metro ma per i ricevimenti non sono consentiti più di 30 invitati.
  • Sono sospese le gite scolastiche, le iniziative di scambio o gemellaggio e le uscite didattiche.
  • Il nuovo Dpcm non prevede la ripresa della didattica a distanza per gli studenti delle scuole superiori.
  • Nello sport rimane il limite di 1000 spettatori all’aperto e di 200 al chiuso per le manifestazioni sportive, mentre sono vietate tutte le gare e le attività connesse agli sport di contatto aventi carattere amatoriale, come il calcetto.

LA NOTA DI STEFANO BONACCINI

Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia Romagna e della Conferenza delle Regioni, in una nota, ha affermato: «La Conferenza delle Regioni ha espresso un parere condizionato ad alcune osservazioni già inviate al Presidente del consiglio Giuseppe Conte e ai ministri Roberto Speranza e Francesco Boccia»

«Le misure adottate in queste ore dal Governo sul versante sanità – si legge nella nota – rispondono a richieste e sollecitazioni che le Regioni avevano rivolto all’esecutivo nei giorni scorsi, in particolar modo per quanto riguarda l’allargamento dei test utilizzabili per un’efficace e piiù ampia azione di prevenzione anche attraverso prodotti cha siano già certificati dalle autorità sanitarie di Paesi G7 e per quel che concerne il restringimento dei previsti periodi di quarantena e la previsione del tampone unico negativo per certificare la fine del periodo di contagiosità».

Ma le Regioni chiedono al governo di «prevedere adeguate forma di ristoro per i settori e le attività economiche che saranno interessati dalle limitazioni introdotte dal decreto, chiarire e circostanziare al meglio gli ambiti del concetto di ‘festa’ su cui si soffermano alcune disposizioni del provvedimento, verificare le misure previste in relazione agli aspetti concernenti il trasporto pubblico locale, approfondendo lo scenario di contesto».

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