Franco Landella, sindago dimissionario di Foggia, leghista, è stato arrestato e messo ai domiciliari dagli agenti della squadra mobile con le accuse di corruzione e tentata concussione.

Nell’ambito della stessa inchiesta sono state raggiunte da misure cautelari altre quattro persone, tra cui la moglie di Landella, Daniela Di Donna, dipendente comunale, che è stata interdetta dai pubblici uffici.

Il sindaco dimissionario Landella è anche accusato del reato di tentata concussione nei riguardi di un imprenditore operante nel settore della pubblica illuminazione.

Nell’ambito delle indagini sono state arrestate e poste ai domiciliari, con le accuse di corruzione, anche i consiglieri comunali di maggioranza Antonio Capotosto (già arrestato il 30 aprile per altri reati) e Dario Iacovangelo; nonché un imprenditore edile.

La moglie di Landella, Daniela Di Donna, ex dipendente del Comune di Foggia (è  stata in servizio fino a due settimane fa presso l’ufficio di gabinetto del sindaco), è  stata sospesa dall’esercizio del pubblico ufficio. Nell’inchiesta è coinvolto anche l’ex presidente del Consiglio comunale, Leonardo Iaccarino (già agli arresti domiciliari, dal 30 aprile scorso, per i reati di corruzione, tentata induzione indebita e peculato).

Mario Furore, europarlamentare del MoVimento Stelle, ha affermato: «Ancora una volta la nostra città viene umiliata e vilipesa davanti le cronache di tutta Italia per l’arresto del sindaco leghista Franco Landella. Questa mattina infatti il personale Digos di Foggia e il servizio centrale operativo ha dato esecuzione ad una ordinanza applicativa di misure cautelari personali nei confronti di Landella per tentata corruzione e concussione insieme ad altre quattro persone. La politica non è, e non deve essere, questo».

«Di fronte a fatti così eclatanti – ha proseguito il pentastellato – non esiste mai un buon risveglio, ma desidero ringraziare la Questura di Foggia e il Questore Paolo Sirna, la Procura di Foggia quindi Ludovico Vaccaro, e il Prefetto Raffaele Grassi per il lavoro svolto a tutela della legalità. A Foggia manca da troppo tempo un senso di ordine morale e giuridico che va recuperato quanto prima».

«Lo Stato – ha concluso Furore – ha dato una sua risposta forte e concreta in questi ultimi mesi, ma molti pezzi di questa città non possono dire di aver fatto lo stesso, e anzi sono troppi quelli che hanno girato la testa dall’altra parte, permettendo ad un certo sistema di esistere. I cittadini -meritano una giunta onesta e al servizio della città».