Questa mattina, un raid aereo israeliano ha colpito la chiesa della Sacra Famiglia a Gaza City, l’unica parrocchia cattolica attiva nella Striscia di Gaza, situata nel quartiere di al-Zaitoun.
L’attacco ha causato otto feriti, tra cui il parroco, padre Gabriel Romanelli, leggermente ferito a una gamba, e ha provocato gravi danni alla struttura, da sempre considerata un rifugio per la comunità cristiana locale. Secondo fonti vicine al Patriarcato Latino di Gerusalemme, Israele ha definito l’incidente un “errore di tiro”.
Dettagli dell’attacco
L’assalto è avvenuto nelle prime ore di oggi, 17 luglio, quando un bombardamento ha colpito il complesso della chiesa della Sacra Famiglia, che attualmente ospita circa 500 sfollati cristiani. Inizialmente, fonti locali avevano riportato la morte di due donne, ma successive informazioni hanno chiarito che le due donne, prive di segni vitali al momento del raid, sono state rianimate e trasferite in ospedale, dove versano in condizioni critiche. Oltre a loro, altri due uomini hanno riportato ferite gravi, mentre quattro persone, tra cui padre Romanelli, hanno subito lesioni meno severe. La struttura della chiesa, un punto di riferimento per la comunità cattolica, ha subito danni significativi, con schegge e detriti che hanno aggravato la situazione per i presenti.
Chi è padre Gabriel Romanelli
Padre Gabriel Romanelli, 56 anni, argentino di origini italiane, è il parroco della chiesa della Sacra Famiglia e membro dell’Istituto del Verbo Incarnato. Da trent’anni opera in Medio Oriente, dedicando la sua vita alla piccola comunità cristiana di Gaza, composta da circa 135 cattolici. Romanelli è noto per il suo impegno umanitario e spirituale, mantenendo un dialogo costante con Papa Francesco, che lo contattava regolarmente per aggiornamenti sulla situazione nella Striscia. Dopo il raid, il parroco è stato trasferito in ospedale per ricevere cure per una ferita lieve alla gamba, ma è già tornato presso la sua comunità.
La reazione del Patriarcato di Gerusalemme
Il Patriarcato Latino di Gerusalemme, guidato dal cardinale Pierbattista Pizzaballa, ha rilasciato una nota ufficiale: “Colpita la parrocchia latina della Sacra Famiglia di Gaza. Due persone sono morte e sei sono rimaste ferite, di cui due in modo grave; lievemente ferito anche il parroco, padre Gabriel Romanelli, che si trova ora in ospedale”. Tuttavia, come già accennato, successive comunicazioni hanno smentito la conferma delle vittime, sottolineando che al momento si contano solo feriti.
Condanne internazionali
L’attacco ha suscitato dure reazioni da parte delle autorità italiane. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha dichiarato: “I raid israeliani su Gaza colpiscono anche la chiesa della Sacra Famiglia. Sono inaccettabili gli attacchi contro la popolazione civile che Israele sta portando avanti da mesi. Nessuna azione militare può giustificare un tale atteggiamento”. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha aggiunto: “Gli attacchi dell’esercito israeliano contro la popolazione civile a Gaza non sono più ammissibili. Nel raid di questa mattina è stata colpita anche la Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza, un atto grave contro un luogo di culto cristiano. Tutta la mia vicinanza a padre Romanelli, rimasto ferito durante il raid. È tempo di fermarsi e trovare la pace”. Anche Papa Leone XIV è stato informato dell’accaduto durante un’udienza a Castel Gandolfo.
La voce dell’opposizione italiana
Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha commentato l’attacco su Facebook, criticando il governo italiano: “I raid israeliani hanno colpito anche una chiesa che in questi mesi ha aperto le porte ai bambini di Gaza. Ci sono morti. È rimasto ferito anche padre Romanelli, ignorato in questi mesi quando denunciava: ‘Troppe vite perse, bisogna obbligare Israele a rispettare i diritti umani’. Poco fa il Governo ha bocciato la nostra richiesta di stracciare il memorandum di cooperazione militare fra Italia e Israele. Meloni e i suoi ci risparmino le dichiarazioni e le frasi ipocrite, ora, dopo silenzi, complicità e oltre 60mila palestinesi morti. Indecenti”.






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